Venezia. «L'acqua alta di un metro ad agosto è frutto di una coincidenza temporanea». Lo spiega l'esperto Alvise Papa

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VENEZIA - L'acqua alta che tocca il picco di un metro ad agosto non è una cosa straordinaria. A Venezia in questi giorni stiamo assistendo al noto fenomeno che, in questo periodo specifico, ha delle spiegazioni scientifiche. È ovvero il frutto di una coincidenza temporanea, il massimo contributo astronomico nell'esatto momento in cui transita una bassa pressione. «Il dato fondamentale invece - afferma Alvise Papa, dirigente del centro maree comunale - è il livello medio del mare raggiunto in questo decennio, sicuramente frutto dei cambiamenti climatici».

Il livello toccato dalla marea in questo periodo centrale dell'estate «in effetti - osserva l'esperto - riveste un certo carattere di straordinarietà anche se, a dire il vero, di straordinario non ha nulla. È solo una questione di probabilità se fino ad oggi non si sono registrati fenomeni mareali molto più importanti anche d'estate. Il livello di un metro è stato raggiunto solo dalla coincidenza temporale (fase) in cui si sono presentati gli effetti di una modestissima perturbazione con il massimo astronomico di luna piena (77cm)».

In seguito a quel primo evento dell'1 agosto, il fenomeno delle sesse, le onde stazionarie che si instaurano in un bacino semichiuso come l'Adriatico, «hanno contribuito a mantenere questa coincidenza». Il problema vero, ribadisce lo studioso, è l'aumento del livello medio del mare. Anche molte delle allarmistiche previsioni meteo di questo periodo, secondo Papa, vanno ridimensionate. «Se guardiamo le temperature medie del mese di luglio o del bimestre giugno-luglio in mare, nella zona antistante la Laguna - evidenzia - la temperatura media dell'aria è assolutamente nella media degli ultimi due decenni. Non sono i fenomeni puntuali (oggi fa caldo, ieri faceva freddo…) ad attestare un cambiamento, ma sono i valori medi sul lungo periodo. In questo senso Venezia è una sentinella, ed anche un laboratorio d'avaguardia».

L'effetto delle maree fuori stagione, ammette il dirigente, «è stato sicuramente d'impatto: Se pensiamo che nel mese di luglio e i primi giorni di agosto del 2023 abbiamo raggiunto 4 volte i 95 cm, mentre se guardiamo il passato troviamo un caso nel 2021, nel 2019, 2014 e poi dobbiamo saltare al 2002, con poco nulla nei decenni precedenti. Il metro invece, in luglio, storicamente era stato raggiunto solo nel 2014 (il giorno 10). Anche in agosto il metro è stato raggiunto due volte ma solo negli ultimi giorni del mese. Da questo punto di vista quindi possiamo dire che è stato un evento da record». È anche uno spettacolo per i turisti sorpresi nel vedere la più bella piazza del mondo allagata con le temperature estive, ma invece nessuna sopresa per i cittadini «visto che il Centro Maree aveva anticipato l'evento da diversi giorni».

Papa ricorda infine che si sta perfezionando un accordo di collaborazione tecnico-scientifica tra il Centro Maree-Comune di Venezia e l'Università di Cà Foscari, all'interno della quale affrontare assieme diversi temi legati ai cambiamenti climatici e non ultimo la ricerca e la sperimentazione di nuovi materiali utili per il patrimonio edilizio della città. «Ecco - conclude - Venezia che passa da sentinella a laboratorio di avanguardia per la ricerca e la sostenibilità degli effetti dei cambiamenti climatici».

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Il Gazzettino