Venezia. Il Mose si alza questa mattina per tenere l'acqua fuori da San Marco senza passerelle per il Carnevale

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VENEZIA  - Il Carnevale sembra essere destinato all’insegna della pioggia e dell’acqua alta. Oggi, che sono previsti due picchi (110 cm alle 10.45 e 120 alle 23.55), il Mose sarà alzato sia perché la previsione rientra nella tolleranza prevista per le azioni di chiusura delle bocche di porto, sia perché la città è senza passerelle proprio per motivi di sicurezza dovuti all’elevato afflusso di Carnevale. Il Mose si alzerà dunque questa mattina e poi si valuterà se richiudere tutto in serata e magari domenica. La decisione sarà presa dopo la riunione del tavolo tecnico formato dagli esperti di Consorzio Venezia Nuova, Commissario Straordinario del Mose e Centro Maree, anche alla luce del comunicato emesso dal tavolo tecnico formato dagli esperti di Centro maree, Ispra e Ismar Cnr.


Al momento, la previsione per l’acqua alta lascia immaginare acqua sopra il metro due volte al giorno fino alle prime ore di lunedì: domani si prevedono tra 110 e 115 cm alle 11.25 e lunedì tra 95 e 110 a mezzanotte e 25. Poi, via via l’acqua comincerà a tornare a livelli più normali.
Il quadro descritto dal Centro maree per questa acqua alta è quello classico: l’arrivo di un fronte esteso, con lo Scirocco che già ieri soffiava forte sulle coste della Dalmazia e che nella serata è arrivato anche davanti a Venezia. Il tutto con un forte calo della pressione atmosferica (- 35 millibar).


IMPERMEABILIZZAZIONE
Questa potrebbe essere una delle ultime acque alte per le quali ci sarà bisogno del Mose per proteggere le parti più basse di piazza San Marco. Prima di Pasqua è infatti prevista la posa in opera della prima saracinesca sui condotti, tappa fondamentale per i lavori di impermeabilizzazione in corso da più di un anno. A questa seguirà la seconda saracinesca. Per la parte della piazzetta e del Molo, invece, si andrà più avanti con le scadenze.


LE CONCHE DEL MOSE
Ieri, intanto, Si sono concluse le operazioni di installazione della prima porta della conca di navigazione della barriera di Chioggia lato mare. 
Si tratta di porte vinciane, semicircolari, del peso di 34 tonnellate ciascuna. L’operazione per sollevarle e agganciarle ai cardini è durata circa tre ore per ciascun elemento.
Le porte lato laguna saranno installate entro febbraio. Successivamente si passerà alla messa a punto degli impianti necessari al corretto funzionamento della conca. 
La bocca di porto di Chioggia è dotata di due conche di navigazione che consentiranno, una volta ultimate, il transito dei pescherecci quando il Mose è in funzione: sono lunghe circa 166 metri, larghe circa 16 metri e profonde circa 5 metri.
Le due conche sono dotate di quattro porte, composte ciascuna da due componenti semicircolari dell’altezza di circa 8 metri, realizzate in carpenteria metallica e azionate da pistoni di movimentazione comandati da una centrale oleodinamica posta all’interno dell’edificio di controllo delle conche.
Proseguono anche le prove per la conca di navigazione di Malamocco, quella che dovrebbe servire a far passare navi di medie dimensioni anche con il Mose sollevato. La conca, opera controversa per i tanti problemi di orientamento e delle porte, ora sembra a posto, almeno sui meccanismi, dal momento che le nuove porte sono state consegnate a fine 2023.


Quella della conca di Malamocco, è una storia travagliatissima, che aveva visto anche una mareggiata danneggiare irreparabilmente, nel 2015, la porta d’ingresso.
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Il Gazzettino