Addio al piccolo Achille, il papà: «Ciao angioletto, aiutaci a sopportare il dolore»

PORTOGRUARO - La piccola bara bianca, il silenzio e tanto dolore: il Duomo di Sant’Andrea non è riuscito a contenere le centinaia di persone che hanno salutato...

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PORTOGRUARO - La piccola bara bianca, il silenzio e tanto dolore: il Duomo di Sant’Andrea non è riuscito a contenere le centinaia di persone che hanno salutato per l’ultima volta il piccolo Achille Favret, un bimbo di tre anni strappato alla vita da un male incurabile. È stato il papà, Stefano, calciatore del Sandonà nativo di Conegliano e conosciuto in tutto il Triveneto, ad accompagnare in chiesa, assieme agli amici, la piccola bara colma di fiori bianchi. 


Dietro di lui  mamma Sara distrutta dal dolore poi tanti amici, dirigenti delle società  dove Stefano ha giocato, dal San Donà al Pordenone, dalla Sacilese al Bassano fino al Portogruaro, attuali ed ex compagni di squadra, avversari incontrati nei campi di gioco ma anche semplici conoscenti. E chi non è ruscito ad esserci ha lasciato messaggi toccanti sui social. “Le prove della vita sono la vita stessa”  ha detto don Pietro Cesco. Poi su uno schermo, un video con alcuni momenti di Achille, piccolo eroe capace di grandi messaggi. Come quel “ti amo mamma”, “per favore”, “sei la più bella del mondo”, “siamo felici”.
 

“Siamo venuti fin qui – ha detto un dirigente del Bassano dove papà Stefano ha òasciato un grande ricordo  - per salutarti, piccolo Achille, e per pregare Dio che ti accolga tra le sue braccia”. Un corteo silenzioso ha poi accompagnato il carro funebre verso il cimitero. E in cielo è spuntato l’arcobaleno.

Il servizio sul Gazzettino in edicola il 29 Aprile Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino