Accompagna i turisti al casinò, cinese picchiato e rapinato del portafoglio

La zona dell'aggressione
MESTRE - Brutta avventura per un cittadino cinese che, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio, è stato violentemente picchiato e rapinato del portafogli e del telefono da...

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MESTRE - Brutta avventura per un cittadino cinese che, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio, è stato violentemente picchiato e rapinato del portafogli e del telefono da tre cittadini nordafricani che dopo averlo percosso lo hanno abbandonato dolorante all’interno dei giardinetti di via Piave. A denunciare l’accaduto Giampaolo Conte, amministratore del gruppo Facebook “E robe de via Piave”, che ha aiutato il giovane a ritrovare il suo portafogli, abbandonato dai rapinatori in piazzale Bainsizza, ormai del tutto “ripulito” sia dei contanti che dei documenti.


LA TESTIMONIANZA
«Come ogni giorno ho postato alcune foto degli oggetti che trovo abbandonati per il quartiere. Giorni fa c’erano persino due sacchetti pieni zeppi di sigarette. Tra gli oggetti ritrovati c’era anche un portafogli, senza contanti né documenti. Parlando con questo signore, che frequenta il Coffee Break di Ernesto Rosapepe, ho realizzato che poteva essere suo e l’ho accompagnato sul posto. Purtroppo non ha ritrovato i documenti, carta d’identità, permesso di soggiorno e tessera sanitaria, ma ha presentato regolare denuncia ai carabinieri, dopo essere andato a farsi medicare al Pronto soccorso».
Il protagonista di questa disavventura racconta che quella notte, stava rientrando dopo aver accompagnato dei connazionali che ospitava in casa sua al Casinò di Venezia. Una meta irrinunciabile per i viaggiatori orientali, che risultano tra i migliori clienti della casa da gioco di Ca’ Noghera. «Arrotondo ospitando cittadini cinesi in casa mia e portandoli in giro per la città», racconta mentre una dipendente del Coffee Break traduce, «dunque avevo parecchi contanti con me e, forse, queste persone mi avevano seguito e sapevano di andare a colpo sicuro rapinandomi. Prima mi ha attaccato un uomo, piuttosto corpulento, e mi sono difeso: poi, da alcuni cespugli, sono sbucati altri due complici che mi hanno spinto a terra e picchiato e non ho potuto fare niente. Mi hanno lasciato lì e sono scappati via dopo essersi presi il portafogli e il cellulare».


L’AGGUATO


Il cittadino cinese non è stato in grado di descrivere gli aggressori perché la rapina è stata piuttosto fulminea, oltre che violenta: «Ho visto solo che avevano la pelle scura». Potrebbe trattarsi di qualche pusher che tenta a sua volta di “arrotondare” gli affari con qualche rapina o di qualche sbandato che frequenta il quartiere e che, probabilmente, è già un volto noto ai residenti del rione Piave e anche alle forze dell’ordine. «Ora sto bene, mi hanno dato una prognosi di cinque giorni», spiega mostrando i lividi sulle gambe e le escoriazioni alle mani. Questa estate una giovanissima cittadina cinese era stata molestata e aggredita, in pieno giorno, sempre all’altezza dei giardini di via Piave e aveva trovato rifugio proprio all’interno del Coffee Break. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino