Sedicenne accoltellato a Pordenonelegge, ha una costola rotta: tra i ragazzi c'erano stati contrasti in passato

Un mese di prognosi per l'adolescente ferito in centro città. Critiche dall'opposizione sulle politiche di contenimento

Polizia a Pordenonelegge
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PORDENONE - Storie di violenza giovanile, figlie di rancori, banali litigi e provocazioni che spesso rischiano di avere conseguenze molto gravi. Il 16enne di origine marocchina, accoltellato al torace sabato pomeriggio in centro a Pordenone da un 17enne di Cordenons, ha una prognosi di 30 giorni: ha una costola fratturata lì dove la lama del coltello si è fermata. Dietro la lite tra i due ragazzini, avvenuta tra via Bertossi e piazza XX Settembre, sarebbero stati colti aspetti legati a episodi di bullismo. Tra i due c'erano già stati contrasti. E sabato sarebbe stato uno sguardo sbagliato a innescare le tensioni. Entrambi i protagonisti sono stati segnalati alla Procura per i minorenni di Trieste per lesioni (all'accoltellatore si contesta l'aggravante e il porto di un coltello a serramanico). Il 16enne ricoverato in ospedale avrebbe ferito in volto l'antagonista (medicato e dimesso dal pronto soccorso), che avrebbe poi reagito estraendo un coltello. Nella colluttazione è rimasto coinvolto anche un quindicenne, intervenuto per difendere l'amico che poi è stato accoltellato.

«Disagio giovanile diffuso»

I ragazzi coinvolti nel litigio frequentano la zona della stazione e recentemente sono già stato protagonisti di un violento diverbio. Sono situazioni monitorare dalle forze dell'ordine, spesso di difficile contenimento. I candidati del Pd alla Camera - Gloria Favret e Fausto Tomasello - puntano l'indice contro le amministrazioni di centrodestra: «Dimostrano in modo lampante come il loro modello di contenimento del disagio giovanile sia fatto solo di slogan sotto i quali c'è una completa incapacità di gestire il fenomeno. Ciriani sta cedendo sul suo programma». Il consigliere comunale dem Francesco Saitta chiede azioni immediate e progettualità a lungo termine. «Qui mancano entrambe - afferma - Siamo di fronte a una situazione complessa e grave, spesso derubricata a fatti isolati quando invece è specchio di un disagio giovanile diffuso che si manifesta anche in episodi gravi e violenti come questo. In questo caso abbiamo evitato la tragedia, ma bisogna prevenire eventi così». Saitta invoca misure sul medio-lungo termine, risorse e azioni immediate.

Steward e sicurezza

Anche Marco Salvador, consigliere de La Civica, si inserisce nel dibattito tirando in ballo anche l'ipotesi che gli steward controllino e aiutino a contrastare l'abbandono dei rifiuti nei quartieri. «Due notizie apparentemente differenti ma a mio avviso esiste un nesso - afferma -. Finalmente si pensa di far fare agli steward quello per cui erano nati e venivano finanziati da Gea, ossia controllare i luoghi di degrado causato per lo più per incuria e maleducazione di alcuni. Invece per anni sono stati impiegati da questa amministrazione per contribuire alla sicurezza, nel senso stretto del termine, a mio avviso per una stortura interpretativa del loro ruolo. A mio avviso del tutto propagandisticamente, visto che la pubblica sicurezza deve essere ed è garantita dalle forze dell'ordine non certamente dalle passeggiate degli steward in centro. Un episodio così violento come quello di sabato cosa avrebbero potuto fare gli steward?».

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Il Gazzettino