TRENTO - Tentato omicidio di un giovane di estrema sinistra da parte di due simpatizzanti di estrema destra. È l'accusa con cui i carabinieri di Riva del Garda hanno...
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Motivo scatenante pare siano state proprio le appartenenze politiche. La lama si fermò su di una costola, fratturandola, altrimenti la ferita, che aveva avuto una prognosi di trenta giorni, sarebbe stata mortale: l'ha decretato la perizia medico-legale che ha portato all'ordinanza per l'arresto. E ai due arrestati i carabinieri del nucleo operativo radiomobile hanno sequestrato magliette e materiale di chiara impronta di estrema destra e materiale informativo, ancora da analizzare.
LA LITE E POI L'AGGRESSIONE
Fatto è che la vittima, 20 anni, aveva riferito ai carabinieri che i due ora arrestati si erano avvicinati gridando: «Antifascisti» e la risposta sua e di un amico, adesso testimone dell'accaduto, era stata che ad Arco i fascisti non erano i benvenuti. Da qui l'aggressione. La coltellata risulta sferrata da Nicola Paolini, 47 anni, commerciante di Mori, dopo che Michele Prandi, 26 anni, operaio di Arco, aveva preso a botte la vittima. E quella sera di maggio la vittima indossava una maglietta di ultras di una squadra di calcio di Amburgo, il St. Pauli, noti come di estrema sinistra, mentre Prandi una maglia con la scritta 88, noto simbolo nazista che sta per doppia H, ottava lettera dell'alfabeto e acronimo di Heil Hitler.
Il Gazzettino