Accoltellamento a Carbonera, lo scontro tra bande di minorenni per 50 euro di hashish

CARBONERA (TREVISO) - Droga, rapina e accoltellamento. Per 50 euro. È questo quanto vale la vita umana secondo un gruppetto di ragazzini, nemmeno maggiorenni, che si sono...

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CARBONERA (TREVISO) - Droga, rapina e accoltellamento. Per 50 euro. È questo quanto vale la vita umana secondo un gruppetto di ragazzini, nemmeno maggiorenni, che si sono affrontati giovedì notte, in via Grande a Pezzan di Carbonera. Una frazione piccola come il pugno di una mano, la chiesa, la piazza e una manciata di case e negozi, è diventata teatro di uno scontro in piena regola tra due fazioni. Alla base di tutto lo scambio di hashish, 2 o 3 bustine. Il valore? Una cinquantina di euro. Poco più. Ma qualcosa è andato storto. Nelle mani di uno è comparso un coltello a serramanico, in quelle di un altro una pistola da softair.

Accoltellato per la droga, ecco cosa sappiamo

Sono questi i particolari che emergono mentre il 16enne accoltellato versa in prognosi riservata all’ospedale di Ca’ Foncello. Fortuna ha voluto che il colpo abbia solo sfiorato il polmone del minorenne. Altrimenti ci sarebbe un’altra vittima da piangere, dopo l’omicidio di Aymen Adda Benameur, il 17enne ucciso a coltellate a Varago nemmeno un mese fa. I carabinieri hanno avviato le indagini per ricostruire i fatti. Sembra assodato che a darsi appuntamento per una compra-vendita di hashish siano stati da una parte tre adolescenti di Breda di Piave, due 16enni e un 17enne e dall’altra due di Carbonera di 17 e 18 anni. La rissa è scoppiata verso le 23 di giovedì. I tre minorenni di Breda sono arrivati al luogo dell’appuntamento in bicicletta. Hanno gli zaini in spalla e dentro hanno riposto una pistola da softair. Uno di loro ha una bandana sul viso. Gli altri due sono ad aspettarli a Pezzan e nascondono un coltello a serramanico. Due bande di bulletti pronti allo scontro. Come nei videogiochi. Solo che giovedì sera non è un videogioco. È tutto reale. Il pagamento della droga non viene rispettato. Si cerca la rapina, portando via con la forza quelle bustine a chi doveva venderle. E spuntano le armi. Il 17enne di Carbonera sembra che abbia impugnato il coltello e abbia colpito il 16enne di Breda alla schiena. Un fendente all’altezza delle scapole che sfiora un polmone. Forse, a salvare la vita di questo ragazzino, c’è un angelo nei panni di un ex consigliere comunale. Paolo Dotto abita a due passi dal luogo della rissa. Sente le urla del minorenne colpito ed esce in strada. Alza la voce, anche se ha paura, e riesce a far desistere gli aggressori per soccorrere il ferito. Un amico, chino su di lui, è stato medicato per i colpi ricevuti alle braccia e alle gambe. Tre ragazzi scappano. Due vengono rintracciati subito. Il terzo riesce a fuggire. Ma i carabinieri lo hanno individuato: sanno come si chiama e dove abita. Ha le ore contate.

I sequestri

Intanto, i militari dell’Arma hanno sequestrato gli zaini e hanno rinvenuto le armi usate, compreso il coltello sporco di sangue gettato poco distante. Sequestrati anche i telefonini dei giovanissimi. È dall’esame di messaggi, chiamate e screenshot che i carabinieri sperano di ricostruire i rapporti intercorsi tra i due gruppi di minorenni. Il sospetto è che si conoscessero e che l’appuntamento di Pezzan di giovedì sera non sia il primo. Potrebbe essere verosimile che si fossero già incontrati, sempre per piccole cessioni di droga. E, potrebbe essere plausibile, che non tutti i conti fossero stati saldati. Se così fosse, sarebbe comprensibile la presenza di armi negli zainetti degli studenti. E la volontà di affrontarsi per azzerare i conti in sospeso. Dei fatti si sta occupando la Procura del tribunale per quanto riguarda il 18enne che ha già nominato un avvocato di fiducia, e la Procura dei minori di Venezia per gli altri ragazzini.


 

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Il Gazzettino