PADOVA - Era il 13 maggio del 2018, domenica, quando le Acciaierie Venete furono teatro di un altro gravissimo incidente. Intorno alle sette del mattino, una siviera carica...
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Per quelle morti, è ancora aperto un processo davanti al giudice del Tribunale monocratico Mariella Fino. La prossima udienza è stata fissata per il 30 gennaio. Direttamente alla sbarra con l'accusa di omicidio colposo, così come chiesto dalla Procura, ci sono Alessandro Banzato, presidente del consiglio di amministrazione di Acciaierie Venete e il dirigente dello stabilimento Giorgio Zuccaro, titolare della delega in materia di sicurezza. Quindi Vito Nicola Plasmati, legale rappresentante della Hayama Tech, con sede a Fagagna (Udine), la ditta incaricata della manutenzione degli impianti nello stabilimento di Camin di cui hanno perso la vita i due operai.
Insieme a loro i due amministratori della Danieli Officine Meccaniche Spa di Buttrio (Udine), l'azienda che ha fornito nel 2014 alle Acciaierie Venete la traversa di sollevamento della siviera, Gianpietro Benedetti e Giacomo Mareschi Danieli. Sotto processo anche Dario Fabbro, responsabile della sede bresciana della Danieli, la società che avrebbe rilasciato il certificato di conformità del prodotto alle norme europee. Quindi Nicola Santangelo, già presidente del consiglio di amministrazione di Danieli Centro Cranes spa, fino al 12 giugno 2015, e Giancarlo Tonoli, consigliere di Danieli con delega all'esecuzione dei collaudi fino al giugno 2015.
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Il Gazzettino