ROMA - Si può dire in italiano "scendi il cane", all'uso meridionale? L'Accademia della crusca apre uno spiraglio e Luca Zaia commenta: di questo...
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L'uso dei verbi intransitivi in forma transitiva «è marginale, regionale, non è dello standard italiano, quindi se lo usiamo dobbiamo capire che è colloquiale e popolare. Invece nei contesti in cui occorre un uso generale, affermato, riconosciuto, non ci sta bene». Sono le parole con cui Francesco Sabatini, noto linguista e presidente onorario dell'Accademia della Crusca, è intervenuto sul caso del giorno, ovvero la correttezza di espressioni come
"siedi il bambino" e "scendi il cane". La pubblicazione, nei giorni scorsi, di una nota dell'Accademia fiorentina sull'uso del verbo "sedere" con l'oggetto diretto di persona (siedi il bambino) ha scatenato un forte dibattito tanto che la discussione è uscita dagli studi dei linguisti dell'Accademia conquistando giornali e social network.
Tanto che il governatore del Veneto, Luca Zaia, oggi a Roma per l'incontro a palazzo Chigi sulle autonomie regionali, commenta così: «Se va avanti così chiederemo la riabilitazione della parola "mona"». «La lingua è fatta di tante varietà e questo ne fa uno strumento in movimento, che vive, che cambia», spiega Sabatini. «In tutte le lingue esistono usi marginali, secondari che posso prevalere sotto la spinta di fattori nuovi: la ricerca della brevità e della velocità possono promuovere, come in questo caso, l'uso dei verbi dall'intransitivo al transitivo». Attenzione però, aggiunge il linguista, «perché questo uso è documentato in tutte le regioni italiane, uscire il bambino l'ho trovato in Fenoglio, lo scrittore piemontese, quindi non è una questione di ignoranza dei meridionali come qualcuno ha voluto far credere».
Tant'è, da Facebook a Twitter l'ironia con l'hastag Accademia della Crusca è a ruota libera, con centinaia di meme scatenati, da «Ho insegnato al cane a fare pipì in bagno, così non avrò più problemi a uscirlo» ad «Accendi il Twitter che lo scrivo».
Il Gazzettino