«Il Governo faccia chiarezza sul futuro del sito industriale Acc, serve serietà»

I sindacati chiedono chiarezza sul futuro Acc
BORGO VALBELLUNA - Sono esasperati i 309 dipendenti di Acc che chiedono al Governo chiarezza. La produzione, intanto, è stata portata fino a settembre, seppur con...

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BORGO VALBELLUNA - Sono esasperati i 309 dipendenti di Acc che chiedono al Governo chiarezza. La produzione, intanto, è stata portata fino a settembre, seppur con riduzione dei volumi e integrazione dei salari con la Cassa integrazione straordinaria, sempreché la Cig sia approvata in tempi ragionevoli, passaggio che fa già presagire possibili ritardi. Le sigle sindacali ieri si sono mostrate determinate nel portare avanti la battaglia per salvare l’unica azienda italiana attiva nel settore dei compressori per la refrigerazione domestica, vittima di una carenza di liquidità che lo Stato non riesce a garantire tra lungaggini burocratiche e veti dell’Unione Europea. 


«Contro ogni possibile previsione – ha esordito il segretario Fiom, Stefano Bona -, la straordinaria resistenza della Acc ha confermato che la fabbrica sa stare in campo e per questo merita di essere sostenuta. La produzione continuerà, se pur ridotta, presumibilmente fino a settembre. Niente di più lontano dall’assistenza e dall’aiuto pubblico – rivendica la Fiom -, il Decreto ministeriale attuativo dell’articolo 37 del decreto Sostegni sarà solo la ratifica di quanto il mercato ha già riconosciuto. Il Ministero dello Sviluppo economico e il Governo ora tengano fede agli impegni presi e dicano quando e come arriveranno i finanziamenti promessi». 


Il collega della Fim Cisl, Mauro Zuglian ha ribadito: «Ai luglio si raccoglierà il lavoro fatto in queste settimane dal presidente Zaia e dall’assessore Donazzan nei confronti di clienti e fornitori. Risultato concreto che ha consentito di recuperare la finanza necessaria per alimentare le linee produttive. I volumi importanti soddisfano in parte il fabbisogno dei maggiori clienti e, con il disappunto di alcuni, garantiscono la continuità aziendale per i mesi a venire. Tuttavia le risorse ottenute non consentono di recuperare il materiale necessario per una piena saturazione degli impianti». Ma servono anche indicazioni sul decreto attuativo dell’articolo 37 che, ha ricordato Zuglian, non è stato presentato entro il 21 giugno e il cui testo resta oscuro. 


«Acc oggi si regge esclusivamente sulla volontà dei lavoratori - ha proseguito - senza nessuna prospettiva per il futuro. Prima che la strada percorsa si trasformi in un vicolo cieco e la dedizione dei dipendenti in rabbia è utile che il Governo faccia sentire. Noi non molliano». La Uilm, con Michele Ferraro e la Rsu Massimo Busetti hanno ricordato Italcomp: «Oggi abbiamo trovato i dipendenti molto arrabbiati - hanno sottolineato ricordando come lo sbandierato progetto-salvezza Italcomp sia poi stato rapidamente accantonato -. I lavoratori meritano rispetto. Il commissario straordinario continua a rinunciare ad ordinativi». Conclude Maurizio Zatta (Rsu Fim Cisl): «Il presidente del Consiglio non può applicare la metodologia utilizzata per le banche per il mondo del lavoro, perché qui la concertazione sta alla base di tutto. La qualità del prodotto che viene fatto in Acc testimoniano la validità delle competenze acquisite in fabbrica». 
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Il Gazzettino