Acc riprende un po' di fiato: «Ma dal ministero solo un silenzio che spaventa»

Da un anno i lavoratori Acc protestano per cercare di avere certezze dal Governo
BORGO VALBELLUNA - Il commissario straordinario, Maurizio Castro, riesce a convincere fornitori e clienti a resistere ancora 15 giorni in attesa che il Ministero dello...

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BORGO VALBELLUNA - Il commissario straordinario, Maurizio Castro, riesce a convincere fornitori e clienti a resistere ancora 15 giorni in attesa che il Ministero dello Sviluppo economico si pronunci almeno sui tempi in cui sarà data attuazione all’articolo 37 del decreto Sostegni, ovvero il fondo che darà liquidità all’Acc. Ma dal Ministero non arrivano segnali e il silenzio mette paura a chi oggi è chiamato ad un atto di fede verso lo stabilimento zumellese. 


IL PARADOSSO
Per restare a galla con i pochi spiccioli rimasti in cassa si è stati costretti a tagliare produzione e pure gli stipendi dei 315 operai. I fornitori hanno ridotto al minimo le consegne e Acc ha dovuto fare altrettanto con i clienti. Clienti che non mancano e che sono in attesa di capire quale sarà la sorte dell’unico sito industriale italiano ancora attivo nella produzione di compressori per la refrigerazione domestica. Nel frattempo il settore del freddo “vola”, mentre a Mel si muore di inedia. Il mondo della politica, che tante parole ha speso sul salvataggio di Mel, ora tace.
DIGNITÀ DEI LAVORATORI
«Nel corso delle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori di Acc Wanbao - afferma Stefano Bona, segretario provinciale Fiom-Cgil - ho assistito, con emozione ed orgoglio, alla dimostrazione, ancora una volta, del ruolo di grande responsabilità che loro stanno svolgendo da oltre un anno. Compostezza, condivisione, senso di comunità impegnata nella difesa e nella promozione del lavoro, caposaldo della nostra Repubblica. Riduzione dei volumi (abbiamo il lavoro, ma dobbiamo rinunciarci, un paradosso inaccettabile) decurtazione delle retribuzioni per il terzo mese di seguito, totale incertezza nel futuro, non hanno minimamente scalfito la loro ferma volontà di lottare per Acc. Ora però spetta ad altri il senso di responsabilità, al Governo e al Mise, chiediamo parole di verità». 
NESSUNA RISPOSTA
Dal 23 Aprile scorso, data dell’ultimo incontro ministeriale non c’è stata alcuna notizia. 

«Quale iniziativa ha preso il Governo nei confronti della Commissione europea per il continuo, irrispettoso rinvio della decisione sulla richiesta di finanziamento legge Prodi? - prosegue Bona - A quando il decreto attuativo dell’articolo 37 del dl Sostegni? Quando Acc potrà avere accesso ai finanziamenti promessi? Il progetto Italcomp promosso e presentato dal Governo è ancora una soluzione possibile? Quale politica industriale nel settore dell’elettrodomestico si intende promuovere? Chi ha la precisa responsabilità di indicare le soluzioni, o anche solo lo stato dell’arte, nei confronti di Acc se non il Mise, che la ha posta in amministrazione straordinaria? Crediamo veramente che in mancanza di risposte nei lavoratori scatterà un sentimento di sfiducia e un moto di ribellione nei confronti delle istituzioni - conclude Bona -. Verità, responsabilità, credibilità anche verso clienti e fornitori che continuano a credere in Acc, questo ora serve, adesso, subito». 
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Il Gazzettino