Acc: il ministro firma il decreto sblocca-fondi, ma i sindacati restano in attesa

La Villa di Villa la sede di Acc
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BORGO VALBELLUNA - Dal Ministero dello sviluppo economico arriva un segnale per Acc. È stato creato infatti un Fondo da 400 milioni di euro per il sostegno delle grandi imprese che si trovano in situazione di temporanea difficoltà a causa dell’emergenza Covid. Si tratta del famoso articolo 37 del decreto Sostegni nel quale si farebbe rientrare anche Acc quale alternativa allo stop imposto dall’Europa della legge Prodi-bis prevista le aziende in amministrazione straordinaria come Acc.


Lo prevede il decreto attuativo del decreto Sostegni, firmato dal ministro Giancarlo Giorgetti, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco, e inviato alla Corte dei Conti e alla Commissione europea per i relativi vagli di legittimità. La norma, contenuta nell’articolo 37 del decreto, ha l’obiettivo di sostenere la ripresa e la continuità dell’attività di imprese che operano sul territorio nazionale e che si trovano anche in amministrazione straordinaria.
Ora bisognerà attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per verificare poi l’effettiva applicabilità ad Acc, il tempo di erogazione e l’ammontare della somma. Gestore del fondo non sarà più Sace, come venne affermato inizialmente, ma Invitalia.
La Fiom di Belluno giudica positivamente la novità, ma resta in attesa: «Fino a quando non vedremo il decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale e non verificheremo quali sono le condizioni di accesso al fondo - afferma in una nota -, resteremo vigili, dobbiamo avere la certezza che Acc rientri tra i destinatari dei finanziamenti e che li riceva tempestivamente, entro e non oltre il mese di settembre, infine ribadiamo, fatto per noi gravissimi, il permanere della inaccettabile prassi di emettere comunicati stampa, anziché tenere le sessioni istituzionalmente previste dei tavoli di crisi, per noi questa è una condotta non rispettosa delle parti sociali e degli enti locali, antisindacale che viola espresse e consolidate regole di confronto e condivisione».
«Speriamo che la pubblicazione - affermano Alessio Lovisotto, segretario generale Fim Belluno Treviso e l’operatore Mauro Zuglian - avvenga in tempi stretti e costantemente monitorati non solo dalle organizzazioni sindacali, ma anche dalla Regione e dal ministro D’Incà. Resta ancora sconosciuto il testo al vaglio della Corte dei Conti, particolare non trascurabile per dare maggiore rassicurazioni in merito alla portata dell’intervento destinata allo stabilimento di Borgo Valbelluna. I lavoratori aspettano con molta apprensione un provvedimento che potrebbe mettere fine all’utilizzo della Cgis e consentire di percepire uno stipendio pieno dopo mesi di sacrifici».
Da maggio, infatti, il commissario straordinario Maurizio Castro, senza più un cent in cassa, è stato costretto a tagliare la produzione e pure gli stipendi.
«Clienti e fornitori - prosegue la Fim - vedono finalmente concretizzarsi le parole del presidente Luca Zaia sull’impegno di garantire una maggiore stabilità economica. Evidentemente la condivisione del testo avrebbe costituito un elemento di maggior certezza rispetto alle manifestazioni di interesse dei possibili investitori».

Resta tuttavia necessario, conclude la Fim, un tavolo ministeriale.
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Il Gazzettino