Acc, fumata sempre più nera: nessun paracaute da Electrolux (per ora)

Acc: nessun paracadute da Electrolux
BORGO VALBELLUNA  - Electrolux non ha detto di sì, ma neppure di no. Si è riservata di riflettere sulla proposta che, senza giri di parole, la regione del...

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BORGO VALBELLUNA  - Electrolux non ha detto di sì, ma neppure di no. Si è riservata di riflettere sulla proposta che, senza giri di parole, la regione del Veneto le ha sottoposto per cercare di salvare Acc, uno stabilimento strategico per il nordest. Ma la sensazione è che la multinazionale non intenda andare oltre a quelli che sono gli accordi triennali che già ha in essere con lo stabilimento zumellese. Si è tenuto ieri pomeriggio un incontro tra la regione del Veneto, il gruppo Electrolux, il Commissario straordinario Maurizio Castro, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Veneto, delle segretarie di categoria di Belluno e Treviso e le RSU di Acc ed Electrolux. Un po’ a sorpresa era presente anche Stefano D’Addona, braccio destro della viceministra pentastellata Alessandra Todde. Lo scopo del tavolo era quello di chiedere ad Elettrolux un intervento temporaneo per salvare lo stabilimento di Mel.

IL BILANCIO La regione del Veneto è partita con determinazione, chiedendo espressamente ad Electrolux di fare una riflessione strategica e di considerare un intervento a tempo a favore di Acc, in modo tale da permettere all’azienda zumellese di essere collocata sul mercato ma con tempi un po’ più lunghi della fine di novembre dettati dal Mise. Electrolux ha sottolineato che darà esecuzione al contratto triennale che dura fino al 31 dicembre 2022 e che non abbandonerà Acc. Ruben Campagner, responsabile delle relazioni a livello di gruppo Italia, non si è spinto oltre, non avendo poteri decisionali. La sensazione però non è stata quella di particolare entusiasmo da parte del rappresentante. L’aspetto politicamente rilevante è stata la presenza del Mise, con D’Addona: ha sottolineato che il Ministero potrebbe valutare un supporto a questa iniziativa se la multinazionale se ne facesse carico.

I SINDACATI I sindacati sono scesi in Regione in maniera compatta. Hanno lasciato da parte gli screzi degli ultimi giorni legati alla manifestazione che si terrà sabato mattina in piazza a Mel (a cui l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan e il gruppo di minoranza Orizzonti in comune di Santa Giustina hanno comunicato la loro piena adesione) per cercare di difendere gli interessi dei lavoratori zumellesi. «Acc rischia di cadere nel disinteresse industriale del paese», è il timore espresso dal segretario generale di Uil Veneto Roberto Toìgo e dal segretario della Uil Belluno Michele Ferraro. «La Regione - dicono - sta cercando in tutti i modi di salvare il futuro di Acc, ma manca nel nostro paese una politica industriale degna di questo nome. Durante l’incontro è stato chiesto un aiuto ad Electrolux, azienda che ha permesso, con i suoi interventi, di arrivare fino ad oggi. Noi speriamo fino all’ultimo momento, lotteremo fino alla fine per dare un futuro ad Acc». Christian Ferrari, segretario generale Cgil Veneto, e Stefano Bona, segretario generale Fiom Cgil Belluno, aggiungono che «non è in alcun modo accettabile che il prossimo 20 novembre, in anticipo di 4 mesi rispetto alla sua scadenza, venga revocata l’Amministrazione straordinaria di Acc, causandone l’irrimediabile fallimento: è questa la prima e più ferma richiesta che abbiamo avanzato al tavolo regionale. E anche l’incontro ha confermato che non ce ne sono affatto le ragioni: Electrolux ha infatti confermato i suoi ordinativi, a dimostrazione dell’esistenza di un mercato».

I PARLAMENTARI BELLUNESI «Martedì saremo a colloquio dal ministro Giorgetti, insieme ai colleghi parlamentari bellunesi, per parlare di come rilanciare Acc e Ideal Standard. Bisogna già guardare al rilancio e al futuro, perché non voglio credere alla chiusura». Così in una nota il deputato Dario Bond, che nei giorni scorsi insieme ai colleghi bellunesi ha scritto al Mise per chiedere un incontro urgente al Mise. «Il ministro ci riceverà martedì 16 novembre. Gli esporremo i nostri timori e anche le nostre idee, proposte reali e costruttive per salvare le due aziende nell’immediato, e rilanciarle nel prossimo futuro». 

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Il Gazzettino