Acc: il ministro allunga i termini per la vendita e riapre l'accesso al Decreto sostegni

Acc Wanbao
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BORGO VALBELLUNA - Ci sarà tempo fino al 31 gennaio 2022 per le tre realtà che hanno manifestato il loro interesse all’acquisto dello stabilimento Acc di Mel per presentare un’offerta vincolante. La notizia è giunta al commissario Maurizio Castro, incontrando la soddisfazione dei sindacati.


Intanto, ieri, il Mise ha annunciato di aver aperto i termini per l’acceso al famoso articolo 37 del Decreto sostegni che prevede un fondo da 400 milioni di euro. La misura, riservata alle aziende finite in crisi per l’emergenza covid.
«Abbiamo rispettato l’impegno preso con i parlamentari bellunesi di riaprire i termini per la richiesta di un prestito - spiega il ministro Giancarlo Giorgetti -, secondo quanto prevede l’articolo 37, con l’auspicio che arrivi la richiesta da parte del commissario straordinario. Il Mise, con tutte le sue strutture e all’interno delle normative di legge esistenti, sta lavorando con il massimo impegno alla ricerca di soluzioni per Acc, Ideal Standard e tante altre crisi industriali. Non esiste una ricetta unica che si può applicare a tutte le situazioni. Peraltro l’intervento diretto finanziario dello stato in casi simili è vietato dalle normative europee. Ogni azienda ha sue specificità, problematiche e interessi diversi. Il nostro obiettivo - conclude Giorgetti - è far uscire dalle crisi le aziende attraverso il lavoro e non con politiche meramente assistenziali, che possono andar bene nel breve periodo ma non possono diventare la strada maestra è prioritaria».
«L’autorizzazione del Mise di proseguire fino al prossimo 31 gennaio la raccolta delle offerte vincolanti - commenta Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento - Acc è un ulteriore passo in avanti per il salvataggio ma anche per il suo rilancio: ritengo, infatti, che Acc possa ritagliarsi un nuovo futuro da protagonista. Adesso occorre uno sforzo comune affinchè la fabbrica possa dimostrare ancora tutto il proprio valore. Uno sforzo che i lavoratori hanno dimostrato da anni, con grandi sacrifici, a cui va la mia gratitudine».
Resta da capire come Acc possa rientravi, visto che i requisiti richiesti non fotocopiano esattamente la situazione dello stabilimento zumellese che già in precedenza aveva tentato questa strada. Per capirne di più bisognerà aspettare l’incontro al Mise, previsto per il 7 o il 10 dicembre.
Si guarda intanto alla vendita come possibile soluzione. Tra gli interessati figura un rilevante gruppo italiano già presente nel settore della componentistica per elettrodomestici; altro possibile acquirente da un’associazione del movimento cooperativo e propone una operazione di workers by out; una terza possibilità arriva da un produttore asiatico. Castro sta lavorando alacremente con gli interessati ma, come ormai ben sappiamo, il fattore tempo è determinante. Martedì, durante un incontro tra il commissario e i sindacati, era emersa la preoccupazione per questo silenzio: a una settimana dalla deposizione della relazione nessuna notizia dal Mise. 
Lo slittamento al 31 gennaio 2022 anticipa comunque di quasi due mesi la scadenza naturale del commissariamento prevista per il 16 marzo. Intanto, i cancelli della fabbrica riapriranno, seppur per poco (tre giorni a gennaio e sette a febbraio), per consentire la produzione di 60mila pezzi indispensabili a Bosch per proseguire nelle loro produzioni. 

«Siamo contenti – afferma il sindacalista Michele Ferraro (Uil) – della proroga. Settimane importanti per consentire ai possibili acquirenti di vagliare bene le carte per poi poter formulare l’offerta vincolante». Anche il sindacalista Stefano Bona (Fiom) ha affermato che «tale decisione del Mise va nella direzione da noi sempre richiesta e rivendicata, a dimostrazione che le dichiarazioni di interesse pervenute sono supportate da seri elementi industriali che possono portare se sostenuti ad offerte vincolanti di acquisto. Ora serve che tutti i soggetti interessati facciano sistema, collaborino per sostenere il commissario nel lavoro da svolgere per una positiva soluzione della vertenza».
 

 

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Il Gazzettino