Acc, una torta per "festeggiare" un anno senza risposte alla necessità di avere fondi

Presidio Acc sotto la prefettura di Belluno
BORGO VALBELLUNA - Si sono mangiati una fetta di torta sotto la prefettura per celebrare ironicamente un anno di assenza di risposte da parte del Governo al caso Acc, azienda...

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BORGO VALBELLUNA - Si sono mangiati una fetta di torta sotto la prefettura per celebrare ironicamente un anno di assenza di risposte da parte del Governo al caso Acc, azienda in amministrazione straordinaria e quindi sotto la diretta sorveglianza del Ministero dello Sviluppo economico. Praticamente come se un padre non si curasse di un proprio figlio. La delegazione è stata accolta anche dal vice prefetto vicario.


I soldi promessi, e necessari come l’aria che respirano ogni giorno gli oltre 300 lavoratori, non sono mai arrivati tanto che si è stati costretti a tagliare stipendi e produzione. La prima richiesta partì proprio il 3 agosto dell’anno scorso, indirizzata alla Commissione europea che avrebbe dovuto sdoganare gli aiuti di Stato attraverso l’attivazione della legge Prodi-bis. Da allora solo una richiesta di chiarimenti, accompagnata da una premessa che riteneva pressoché inutile tenere aperto il sito zumellese, e poi il nulla. «L’Europa - è stato detto ieri dalla delegazioni Fim-Fiom-Uilm e Rsu - si vergogna a dire di no, così ci lascia morire di morte naturale, la stessa Europa che invece ha fatto presto ad autorizzare la concorrente giapponese Nidec a far rirpartire lo stabilimento austriaco: una decisione scandalosa».
Dopo l’Europa ci si sono messe le banche a dire no al quel prestito vitale di 12,5 milioni per mancanza di garanzie da parte dello Stato il quale, a sua volta, si dice vincolato dall’Europa che vigila “severamente”, tranne che per Nidec, su possibile concentrazioni di mercato che vadano ad alterare gli equilibri della libera concorrenza. 
«È tempo di uscire dalle ambiguità» hanno detto ieri i sindacati chiamando in causa il Governo. Nel frattempo è partita la gara per la vendita di Acc, passaggio che non si chiuderà prima di fine anno e all’appello mancano sempre i soldi, quelli che dovrebbero, e il condizionale resta d’obbligo, arrivare attraverso il famoso articolo 37 del Dl Sostegni. In tutto 15 milioni di euro che, se le cose andassero come sono state promesse, dovrebbero arrivare per metà ottobre.

«Nonostante l’auto riduzione delle vendite e della produzione cui il commissario è costretto a ricorrere dallo scorso mese di aprile per attenuare il drenaggio di cassa in una persistente situazione di carenza di liquidità - spiega Stefano Bona, segretario provinciale Fiom -, Acc continua, miracolosamente, a mantenersi in territorio positivo, questi i dati forniti dal commissario Maurizio Castro al 31 luglio: produzione 1.038.931 compressori pari a +4,2% sul 2020 e -6,7% sulla media del triennio ‘18-‘20; vendite 1.085.195 compressori: +16,4% sul ‘20 e +0,4% sul ‘18-‘20; fatturato +19,5% sul 2020 e +0,5% su ‘18-‘20. Tutto ciò ha dell’incredibile e grida vendetta per le inerzie governative».
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Il Gazzettino