VENEZIA - Il mondo dell'artigianato artistico veneziano e Maerne sono sotto choc per l'improvvisa scomparsa, a 51 anni, di Luca Lurcotta, cappellaio di fama...
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Pieno di vita e d'interessi, Lurcotta, dopo aver frequentato l'istituto nautico, essere stato 3 anni in Polizia e aver fatto il cuoco altri tre anni in Germania, ha trovato la sua dimensione nell'attività di mamma Silvana, Balocoloc, laboratorio con sedi a Venezia e a Maerne, ora a Scorzè, che produce cappelli, maschere, mantelli e costumi tradizionali veneziani ed esporta quest'arte in tutto il mondo: ha un punto vendita anche in Florida. Aveva tante passioni, come il parapendio.
E proprio durante un atterraggio mal riuscito, un anno fa, ha riportato delle conseguenze che avrebbe pagato caro: si è rotto una vertebra e ha dovuto portare il busto in seguito all'incidente. «Aveva tanti dolori, per lavorare e dormire ha abusato di un antidolorifico e gli è stato fatale, a quanto ci hanno detto i medici» racconta la madre «lo assumeva per riuscire a lavorare con il mal di schiena, lo scorso Carnevale, e per riuscire a dormire».
Il 4 aprile, a Rimini, Luca ha vomitato sangue: trasportato in ospedale, gli hanno trovato un'ulcera duodenale, che hanno curato. Ma l'indomani se ne è aperta un'altra, con conseguente emorragia, ed è venuta meno anche la funzionalità del fegato. Trasferito a Bologna per tentare un trapianto, ma non c'è stato il tempo: in coma da venerdì è spirato l'altra sera. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino