Violenza sulla 14enne già vittima di abusi: indagato 34enne pakistano

Violenza sulla 14enne già vittima di abusi: indagato 34enne pakistano
CASTELFRANCO -  Abusi sessuali sulla ragazzina 14enne, affetta da un lieve deficit cognitivo, che era stata affidata a una casa famiglia perché, quando ancora viveva...

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CASTELFRANCO -  Abusi sessuali sulla ragazzina 14enne, affetta da un lieve deficit cognitivo, che era stata affidata a una casa famiglia perché, quando ancora viveva con papà e mamma (a loro volta affetti da ritardo cognitivo), era stata vittima di altri orchi: per gli ultimi episodi, almeno tre, risulta indagato un 34enne, originario del Pakistan. All'uomo la Procura, sulla base degli elementi di prova raccolti dai carabinieri, ha contestato l'ipotesi d'accusa di violenza sessuale aggravata su minore. Un caso che si snoda tra le province di Padova e Treviso. Da quanto si è appreso, proprio in queste ore, gli inquirenti starebbero valutando l'ipotesi di un incidente probatorio in indagini. Anche perché sarebbero entrati in possesso delle perizie sui cellulari sequestrati all'indagato.


 
I FATTI
La ragazzina viveva in comunità ormai da svariati mesi e si era conquistata diversi piccoli privilegi proprio perché aveva un comportamento mite e capace di tessere relazioni positive con le compagne della casa accoglienza, ma anche di rispettare i compiti che le affidavano i responsabili della struttura. Aveva così il permesso di assentarsi per qualche ore, con l'obbligo di rientrare prima delle 18.
Qualche settimana fa la 14enne è invece rientrata 15 minuti in ritardo. Un errore del quale la ragazzina non riusciva a capacitarsi e per tale motivo, pur non rendendosi conto della gravita di quanto stava raccontando, ha spiegato alle amiche che la colpa era di un 35enne che aveva conosciuto in un centro commerciale, dove l'uomo lavorava.
«Mi ha invitato a salire nella sua stanza - ha raccontato la ragazzina - e lì mi ha accarezzato. Poi mi ha chiesto se volevo avere un rapporto sessuale. Ma io mi sono ritratta e ho rifiutato». Il 35enne non ha insistito. Sono ridiscesi e a quel punto l'uomo avrebbe insistito, nonostante il rifiuto della ragazzina, perché fumasse una sigaretta. Proprio quella sigaretta sarebbe stata la causa del rientro in ritardo nella casa famiglia.
LE INDAGINI
Le amiche hanno subito consigliato alle 14enne di riferire l'accaduto a una delle operatrici. Cosa che la giovanissima ha fatto, ripetendo per filo e per segno quanto accaduto, aggiungendo che era successo altre due volte, sebbene con modalità più blande. Come aveva conosciuto quell'uomo? Durante una visita nel centro commerciale con il padre che era venuto a trovarla.
Immediatamente l'operatrice ha provveduto a informare i carabinieri. Ha, quindi, portato la ragazzina a una visita ginecologica che, da quanto è filtrato visto che non tutte le risposte agli esami sono state consegnate, avrebbe confermato il racconto della minore.
LA PERQUISIZIONE
I carabinieri, dopo aver informato la Procura, hanno trovato l'abitazione (in verità un ripostiglio) indicata dalla minore. Lì hanno effettuato una serie di accertamenti e successivamente sequestrato tre cellulari di proprietà del 35enne, indagato per violenza sessuale.

Il sospetto della Procura è che l'uomo potesse aver filmato la bambina in atteggiamenti compromettenti, per poi vendere le immagini ai pedofili (ipotesi al momento ritenuta infondata). Ora bisognerà attendere le prossime settimane per capire se il quadro indiziario nei confronti dell'indagato si cristallizzerà o si aggraverà.
Roberto Ortolan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino