Mozione anti-abortista, la vota anche la capogruppo Pd ed è bufera

Le femministe di "Non una di meno" assistono al Consiglio Comunale di Verona (foto dal profilo FB del movimento)
VERONA - Il consiglio comunale di Verona ha approvato nella notte, con 21 voti a favore e sei contrari, una mozione sottoscritta anche dal sindaco Federico Sboarina, che dichiara...

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VERONA - Il consiglio comunale di Verona ha approvato nella notte, con 21 voti a favore e sei contrari, una mozione sottoscritta anche dal sindaco Federico Sboarina, che dichiara Verona «città a favore della vita» e finanzia associazioni cattoliche per iniziative contro l'aborto. Il testo prevede di inserire nell'assestamento di bilancio finanziamenti ad associazioni e progetti che operano nel territorio, promuovere il progetto regionale «Culla Segreta», proclamare Verona città «a favore della vita». Respinta la proposta per la sepoltura automatica dei feti abortiti. Come in una seduta precedente, al consiglio hanno assistito attiviste del movimento femminista «Non Una di Meno» vestite da ancelle come i costumi della serie Tv «Handmaid's Tale», che dopo l'approvazione della mozione sono state fatte allontanare dall'aula. «Facciamo presente - afferma una nota del movimento - che la capogruppo del Pd Carla Padovani ha votato a favore della mozione».


«SI DIMETTA SUBITO»​
«Una brutta pagina per le donne. Indigna che dopo quarant'anni ci sia ancora chi cerca di smantellare una legge come la 194. Da esponenti del Partito Democratico, però, non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla responsabilità della consigliera Padovani, che, con il suo voto favorevole alla mozione, ha tradito i valori fondanti del nostro partito». Così Valeria Fedeli , senatrice del Pd e Alessia Rotta, vice presidente del gruppo Pd alla Camera, che in una nota chiedono a Padovani di dimettersi. «La capogruppo ha votato una mozione pericolosa - prosegue la nota - e che può divenire apripista per la cancellazione di diritti acquisiti, senza darne conto al resto del gruppo consiliare, ma soprattutto conscia che il PD fosse fortemente contrario. Una mozione dal sapore medievale che scandalizza tutta la comunità di donne e uomini del Pd». «Carla Padovani ha commesso un atto irresponsabile - insistono Fedeli e Rotta -  Così, alla gravità dell'approvazione della mozione leghista, si è aggiunta quella del gesto della capogruppo Padovani che, se avesse un minimo di coerenza, non dovrebbe aspettare la richiesta di dimissioni, come già invocato a più riprese dalle nostre elettrici e dai nostri elettori, ma dovrebbe scusarsi e rimettere il suo mandato immediatamente».


«INACCETTABILE»
«Trovo inaccettabile che, dopo quarant'anni dall'approvazione della legge 194, sia ancora sotto attacco il diritto all'autodeterminazione e che le donne debbano combattere per difendere ciò che hanno conquistato decenni fa». Lo afferma in una nota la deputata del gruppo Misto-Maie, Silvia Benedetti, commentando la mozione approvata dal Consiglio comunale della città scaligera contro l'aborto. «Ancora una volta - prosegue Benedetti - il corpo della donna viene alienato e trasformato in terreno di scontro ideologico. In questi mesi stiamo assistendo a una vera e propria aggressione ai diritti civili.

«CHIEDA SCUSA»​
«L'approvazione della mozione da parte del Consiglio comunale di Verona rappresenta un simbolico e concreto grave passo indietro rispetto a una legge seria e importante come la 194. Purtroppo a favore della proposta leghista si è espressa anche la capogruppo del Pd: io penso che dovrebbe chiedere scusa. Evidentemente non ha la consapevolezza del proprio ruolo di rappresentante del Partito Democratico». Lo afferma Barbara Pollastrini, vicepresidente del Partito Democratico, commentando la mozione approvata dal Consiglio comunale scaligero che dichiara Verona «città a favore della vita» e finanzia associazioni cattoliche per iniziative contro l'aborto.

IL PD VENETO: 
«POSIZIONI PERSONALI»​
«La destra a Verona ci riporta al Medioevo, con una mozione in consiglio comunale che dichiara la città a favore della vita e implicitamente contro le donne». Lo afferma il segretario veneto del Partito democratico, Alessandro Bisato, commentando la mozione "pro vita" e a sostegno delle associazioni cattoliche che si battono contro l'aborto proposta dalla Lega e approvata dalla maggioranza, con un voto favorevole del Pd. Per Bisato l'iniziativa, che pone l'enfasi sulla maternità, si esprime in realtà «auspicando azioni che puntano esclusivamente a limitare la libertà e il diritto di autodeterminazione delle donne. Si tratta di un attacco esplicito alla legge 194, e mentre in tutto il Veneto i consultori sono sotto dotati in termini di risorse umane e finanziarie, la maggioranza a Verona suggerisce azioni che prevedono il congruo finanziamento a soggetti antiabortisti». «Questa - conclude il segretario regionale - è la posizione ufficiale del Partito Democratico Veneto sulla vicenda, al di là di qualsiasi presa di posizione personale».

«TORNIAMO ALLE MAMMANE?»

«Una vergogna. Vogliamo tornare sotto i ferri delle mammane?! Giù le mani dalla #194». Lo scrive su twitter Laura Boldrini, deputata di Leu ed ex presidente della Camera.



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Il Gazzettino