L'abito riciclato più bello è di H-Farm: il titolo mondiale va a due classi delle medie

Ad Abu Dahbi la finale mondiale di Junk Koture, il più grande concorso internazionale per le scuole. L'opera scelta anche da Microsoft per una campagna sul consumo responsabile

Il vestito del riciclo dei ragazzi delle medie, primo al concorso mondiale
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RONCADE - Bottiglie di plastica, borse della spesa, vecchie mascherine: sono alcuni dei materiali riciclati a cui gli alunni di due classi di seconda media di H-Farm hanno ridato vita. Con il loro Tree of life (albero della vita) hanno trasformato degli oggetti di scarto in una bellissima opera d'arte e si sono aggiudicati il premio come migliori designer più giovani (Junior Designer of the Year) alla finale mondiale di Junk Koture, il più grande concorso internazionale per le scuole che premia l'abito riciclato più bello ma che dietro abbia anche un concetto. «L'idea è nata da un compito che avevo dato ai miei ragazzi: ricostruire un quadro a scelta e metterlo in scena con un monologo. Gli studenti hanno scelto L'albero di mandorlo di Van Gogh» spiega l'insegnante di Lettere Elena Pinnen, che ha seguito il progetto.

MATERIALE QUOTIDIANO
«Da lì abbiamo iniziato a costruire l'abito, che non ha caso si chiama albero della vita - prosegue Pinnen -. Lo abbiamo realizzato con materiale quotidiano che altrimenti sarebbe stato buttato. Poi lo abbiamo decorato con delle poesie degli studenti e con delle percentuali sui danni provocati dall'inquinamento. È stata un'opera corale: ognuno dei 40 ragazzi ne ha fatto un pezzettino e poi li abbiamo uniti come un puzzle». Oltre al premio ricevuto, alla finale di Junk Koture ad Abu Dhabi, il vestito è stato anche selezionato dalla Microsoft per una campagna pubblicitaria sul consumo responsabile. All'opera hanno partecipato anche le famiglie degli alunni: «C'è stato un supporto umano incredibile. Ad esempio, Elisabetta Armellin, fashion designer nonché mamma di uno dei ragazzi, ci ha aiutato con le rifiniture finali. Poi ho avuto la fortuna di incontrare per caso i ragazzi di Cycle Project, un'associazione che fa accessori di moda con bici riciclate e loro ci hanno decorato i lembi del vestito con copertoni di biciclette».

OPERA CORALE


Un progetto da cui tutti hanno imparato. «Alle classi questa iniziativa ha lasciato tantissimo: si può partire da un sogno e arrivare a ottenere risultati incredibili. Attraverso questo lavoro, la sostenibilità ambientale è diventata per i ragazzi qualcosa di autentico, non solo una lezioncina su come comportarsi ogni giorno. Ogni volta che vedono un oggetto adesso pensano a come trasformarlo» racconta fiera la professoressa. Una grande e inaspettata soddisfazione, insomma: «Tutti i team che hanno partecipato erano scuole di arte o di moda, che hanno coinvolto i loro studenti di punta, mentre noi l'abbiamo fatto tutti e 40 insieme, senza essere professionisti in materia. In tanti mi hanno fatto i complimenti, anche il giudice».

 

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Il Gazzettino