«Abbiamo vinto»: Davide e Claudio hanno detto sì nella sala "Tergeste"

foto di Emanuele Esposito
TRIESTE - Davide Zotti e Claudio Bertocchi hanno pronunciato il fatidico sì nell'ex sala matrimoni di Piazza Unità. In quella stessa location che tanto hanno...

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TRIESTE - Davide Zotti e Claudio Bertocchi hanno pronunciato il fatidico sì nell'ex sala matrimoni di Piazza Unità. In quella stessa location che tanto hanno desiderato ma anche combattuto per ottenere a causa degli iniziali dinieghi dell'amministrazione comunale che in questi giorni ha modificato il nome in "Sala Tergeste" specificando anche che la capienza massima deve essere di 50 persone. Poco importa, che sul cartello sia scritto "matrimoni" o "tergeste" è del tutto marginale rispetto alla felicità di Davide e Claudio per essersi uniti in matrimonio: si tratta infatti delle prime nozze gay che si celebrano nella tradizionale sala finora riservata alle coppie eterosessuali.  «Ci sono voluti più di sette mesi ma alla fine abbiamo vinto - scriveva qualche ora fa Zotti sulla propria bacheca Facebbook - ha vinto il principio dell'uguaglianza e della pari dignità. Una vittoria che va festeggiata e che dedichiamo a tutte le persone che da vicino e da lontano hanno lottato insieme a noi.


Una vittoria che ci deve spronare a ottenere il matrimonio egualitario, come previsto dall'articolo 29 della nostra Costituzione». «Festeggeremo la nostra unione civile insieme a tutti quelli che con noi hanno combattuto contro l'omofobia di un sindaco e della sua giunta, che volevano umiliarci e discriminarci, segregandoci prima nella stanza 101 e poi a Palazzo Gopcevic - scrive ancora Davide - ci hanno provato in tutti i modi, anche il vescovo ci si è messo di mezzo per giustificare la scelta discriminatoria del Comune. E quando avevano definitivamente perso, un consigliere è passato pure all'insulto». Ma oggi è acqua passata, Davide ha finalmente sposato Claudio tra applausi, una pioggia di riso bianco, sorrisi e tanta gioia nonostante la punta di amarezza a poche ore dal fatidico sì: «Sono proprio alla frutta, non sanno più cosa inventarsi. Hanno cambiato il cartello "Sala matrimoni" e l'hanno chiamata Sala Tergeste". Alla vigilia della prima unione civile in questa sala».


 
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Il Gazzettino