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TRIESTE - La Polizia locale, coordinata dal Procuratore della Repubblica Federico Frezza, ha concluso in questi giorni un'articolata indagine volta ad identificare e reprimere i presunti autori di numerosi abbandoni di rifiuti sul Carso e in città. L'operazione infatti ha permesso di raccogliere sufficienti elementi probatori a carico di un triestino sullo smaltimento di rifiuti di ogni tipo con un autocarro di grosse dimensioni. L'uomo pare che trovasse i clienti da sé o tramite il passaparola. Un'attività di raccolta e smaltimento rifiuti che avveniva senza avere una ditta specializzata e nemmeno l'iscrizione all'Albo Nazionale Gestori Ambientali. Grazie al suo capiente mezzo, pare venisse ingaggiato da aziende o privati che gli consegnavano di tutto un po': dai rifiuti edili ad enormi quantità di rifiuti urbani, ma anche rifiuti ferrosi e lignei in generale che, senza registrazione alcuna e approfittando delle ore serali, scaricava sul Carso, in più bottini sparsi in città e sull'altopiano o addirittura nei cassoni di autocarri di terze persone, totalmente ignare.
Tra i vari episodi accertati: un grosso abbandono di rifiuti in area carsica, fatta poi ripulire dalla Polizia locale a spese dell'uomo, per svuotare completamente di una villetta, ripetuti e consistenti abbandoni di rifiuti in decine di cassonetti urbani - intasandoli - smaltimento di materiali pericolosi come pitture, olii, motori e guaine catramate e rifiuti ingombranti in legno e ferro. Grazie al continuo e capillare monitoraggio degli spostamenti dell'indagato, tutti i rifiuti abbandonati sono stati fatti rimuovere dagli investigatori e successivamente smaltiti correttamente da Acegas-Aps-Amga addebitandone i costi all'uomo e non alla collettività. L'autocarro è stato sequestrato ai fini della confisca e denunciati a piede libero i committenti, sotto sequestro pure la villetta “svuotata”.
Il Gazzettino