Sul post-it la richiesta di tangente del sindaco: «Voglio il 15%»

Luca Claudio
ABANO TERME - È ripreso ieri mattina il processo per i casi Aesys e Guerrato relativo alla tangentopoli delle Terme. Nella prima udienza è stato sentito dal pm...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ABANO TERME - È ripreso ieri mattina il processo per i casi Aesys e Guerrato relativo alla tangentopoli delle Terme. Nella prima udienza è stato sentito dal pm Federica Baccaglini, titolare delle indagini, l'ex sindaco Luca Claudio. L'ex primo cittadino nell'occasione non si è sottratto alle incalzanti domande della pm, dopo avere chiuso il conto con la giustizia patteggiando tre anni 11 mesi e 15 giorni. Ieri invece sono stati ascoltati una serie di teste, tra cui l'allora dipendente della Aesys, azienda bergamasca leader mondiale nei sistemi di comunicazione e nelle tecnologie di visualizzazione display e pannelli informativi, Fabio Foresti. Il responsabile dell'area commerciale ha raccontato come venivano chieste le mazzette dall'ex sindaco Claudio e dal suo braccio destro Massimo Bordin.


Il dipendente della Aesys davanti al magistrato ha ricordato gli incontri con l'ex re delle terme. «Sono andato nel suo ufficio - ha dichiarato Foresti - e dopo una breve conversazione mi ha detto che per avere l'appalto la mia azienda doveva sganciare il 15 per cento dell'importo totale incassato. Cifra in percentuale che mi ha scritto sopra a un post-it di colore giallo. Io gli ho risposto - ha proseguito - che prima avrei dovuto parlarne con il titolare e così ho fatto. In quel periodo eravamo in cassa integrazione e pur di lavorare abbiamo deciso di accettare la proposta. Tutto questo prima dell'avvio della gara d'appalto. Poi, una volta incassate le forniture, abbiamo versato il 15% come pattuito». E ancora: «In questi incontri spesso ho trovato Luca Claudio, altre volte solo Massimo Bordin, e in un paio di occasioni entrambi».


A processo sono rimasti in cinque, perchè lo scorso 13 agosto si è spento a 80 anni Marcello Biava patron della Aesys. Dovrà continuare a difendersi il figlio Giuseppe, accusato appunto di avere pagato una tangente di 39.982 euro, pari al 15% dell'appalto ottenuto per la ristrutturazione dei pannelli luminosi installati alle Terme per fornire informazioni turistiche. Quindi gli altri sono gli imprenditori rodigini Saverio e Luciano Guerrato, l'ex dirigente all'Urbanistica Patrizio Greggio e l'ex consigliere comunale Ermanno Pegoraro.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino