Lo sospende per due anni dopo il Covid: Elba condannata a reintegrare il dipendente

La società gestisce l'Alexander Palace, odiessea legale finita

Lo sospende per due anni dopo il Covid: Elba condannata a reintegrare il dipendente
ABANO TERME - Parcheggiato nel Fondo di Integrazione salariale per due anni, in attesa di un richiamo al lavoro che non c'è mai stato. La sospensione per oltre due...

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ABANO TERME - Parcheggiato nel Fondo di Integrazione salariale per due anni, in attesa di un richiamo al lavoro che non c'è mai stato. La sospensione per oltre due anni di un operaio addetto alla preparazione dei trattamenti fangoterapici è dunque costata cara alla società Elba che gestisce l'hotel Alexander Palace. L'azienda è stata costretta a reintegrare d'urgenza il lavoratore, a fronte del provvedimento del Giudice del Lavoro, Roberto Beghini che ha deciso la controversia a favore del dipendente.


L'ITER
L'odissea dell'operaio, padre di una famiglia monoreddito, risale a marzo 2020, quando cominciarono ad imperversare, anche sul mercato del lavoro, i provvedimenti di sospensione dovuti alla crisi del comparto alberghiero. Lo stop imposto al lavoratore avrebbe dovuto avere tuttavia carattere temporaneo. Ma da oltre due anni l'hotel ha evitato di richiamarlo alle mansioni che gli erano state attribuite al momento dell'assunzione a tempo indeterminato avvenuta nel 2000.
La rotazione fra i lavoratori sospesi ha visto il rientro in azienda di altri suoi colleghi. «Addirittura - sottolineano i vertici provinciali del sindacato Ugl Terziario del Bacino Euganeo che hanno assistito l'operaio nella vertenza avviata nei confronti dell'azienda alberghiera nel 2021 -  l'hotel aveva assunto nuovo personale dello stesso livello con contratto a chiamata, facendolo lavorare al posto del dipendente dimenticato in Fis». Secondo il Giudice del Lavoro, la direzione alberghiera non avrebbe effettivamente osservato il principio della rotazione sancito dal contratto integrativo territoriale. E di conseguenza il lavoratore avrebbe patito una consistente diminuzione salariale, percependo, attraverso gli ammortizzatori, una paga di circa 650 euro mensili, rispetto ai circa 1400 euro che avrebbe guadagnato se fosse stato chiamato in servizio.


LA SENTENZA


Il Giudice, inoltre ha condannato l'hotel Alexander Palace alla soccombenza delle spese legali e processuali.«Siamo pienamente soddisfatti -  hanno sottolineato i vertici del sindacato Ugl Terziario Andrea Peruzzo e Franco Penello - per la conclusione della vertenza. Ma nello stesso tempo proviamo il forte rammarico per un comportamento apertamente discriminatorio messo in atto dal datore di lavoro. Non è infatti concepibile che un'azienda possa utilizzare in maniera distorta lo strumento dell'ammortizzatore sociale attuando scopi ed attività apertamente ritorsivi nei confronti del lavoratore. Il danno economico arrecato alla famiglia è tanto più grave quanto più è stato voluto». Difficile dire secondo il sindacato se la riassunzione congelata patita dall'operaio sia un caso di specie, fra i tanti provvedimenti di sospensione legati al Covid. «Ci auguriamo ovviamente continuano Peruzzo e Penello che si tratti di un episodio isolato, anche se contraddistinto da cattiveria gratuita».

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Il Gazzettino