Gianluca e il giro del mondo in Vespa: «Un mio sogno che si avvera»

In partenza
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TREVISO - «Ho deciso a Capo Nord, dopo 10 mila chilometri sulla mia BMW K1600. Sono tornato, ho venduto la moto. E con una Vespa che ha 41 anni, qualcuno in meno di me, parto per il giro del mondo. E’ il momento di fare esattamente ciò che desidero». Gianluca Pellegrinelli, 58 anni, consulente informatico, coneglianese, ha avuto il fegato di fare quello che tanti desiderano ma in pochi osano. Non importa quanto ci vorrà, o quali saranno le sfide da affrontare. Lui affronterà davvero per il giro del mondo. Partenza fissata per il 7 maggio dal biobistrot Ariele di Conegliano, Pellegrinelli proseguirà alla volta dell’India (viaggio stimato in tre mesi) attraversando Croazia, Albania, Grecia, Turchia, Iran e Pakistan. Nei tre mesi successivi la rotta sarà l’Australia. Sul suo sito e la sua pagina fb sarà possibile seguire il viaggio. Banalmente, cosa è scattato ad un certo punto? «E’ una scelta in solitaria meditata da tempo, ho preparato il viaggio in tutti i dettagli e ho l’obiettivo di sperimentare i miei limiti per tornare con nuovi progetti. La scelta della Vespa come mezzo risponde allo stile di vita in cui mi riconosco oggi». 


Come ha fatto ad organizzare la sua vita? 
«Nel 2018 ho venduto le due aziende che avevo, poi c’è stata la pandemia. Da sei mesi ho organizzato tutto in modo da pianificare il viaggio e organizzare le mie attività. Dopo anni di super-lavoro tra dati e vendite online, scelgo il viaggio come strumento di crescita personale e di trasformazione». 


Ma perché in Vespa? 
«Perché è slow, e mi permette di vivere davvero i territori. Naturalmente abbiamo adattato il modello per il lunghissimo viaggio e per il tipo di asfalto che troverò, quindi il motore è stato rinnovato, ci sarà una sella monoposto e un porta pacchi speciale. Abbiamo rifatto di ammortizzatori e ci sarà un impianto elettrico nuovo per ricaricare telefonino e pc».


Dove dormirà? 
«Questo è uno degli aspetti più interessanti del viaggio. Avrò una tenda ma soprattutto mi sono organizzato con il couchserving. In Iran e in Pakistan ho ricevuto già una decina di contatti. La popolazione locale è molto aperta e sono entusiasti di poter ospitare un Occidentale, mi chiedono foto dell’Italia».


Quando parte? 


«Sabato a mezzogiorno saluto gli amici da Ariele a Conegliano e poi di portare un po’ di Conegliano nel mondo. Per me questa è una scelta di vita. Non voglio più aspettare per fare le cose che davvero desidero».

 

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Il Gazzettino