​Tentò di truffare poliziotto, nel 1995 la denuncia e 19 anni dopo l’arresto

​Tentò di truffare poliziotto, nel 1995 la denuncia e 19 anni dopo l’arresto
PORCIA - Le porte del carcere si sono aperte ieri per un 70enne di Porcia, da tempo residente nel Veneziano, colpito da un’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di...

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PORCIA - Le porte del carcere si sono aperte ieri per un 70enne di Porcia, da tempo residente nel Veneziano, colpito da un’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Tolmezzo: Giorgio De Cesco deve scontare la condanna a 2 anni per circonvenzione d’incapace. La vicenda risale al 1995, quando l’uomo finì in manette accusato di aver tentato di impossessarsi dei risparmi - circa 300 milioni di lire - di un poliziotto in pensione residente a Forni di Sopra (Udine).




De Cesco architettò la truffa, sventata dal direttore della banca dove l’anziano aveva depositato il denaro, con un’amica che la vittima, giudicata in uno stato psicofisico tale da ridurne le capacità di autodeterminarsi, aveva assunto come donna di compagnia rispondendo a un’inserzione sul giornale. A distanza di quasi vent’anni, dunque, De Cesco è stato chiamato a saldare il conto con la giustizia. L’uomo, si ricorda, fu arrestato a febbraio del ’95, quando aveva 51 anni, dalla polizia di Udine, dopo l’intercettazione di un dialogo di questo tono: «Vorrei un preventivo per tre biglietti aerei per Dakar, Senegal, due soli con ritorno. Non si può? Va bene, allora tutti e tre con ritorno».



L’accusa per lui e la complice era di concorso in circonvenzione d'incapace ai danni di Melchiorre Antoniacomi, 70 anni all’epoca dei fatti. De Cesco aveva cercato portargli via i risparmi, 300 milioni in titoli di Stato, un libretto al portatore e la casa dove viveva. La vicenda era stata segnalata alla Questura di Udine dal direttore di Tolmezzo del Credito cooperativo. Quest’ultimo aveva informato la polizia che Antoniacomi si era recato in banca con una donna per trasferire il denaro alla Popolare Friuladria, agenzia di Spilimbergo. Operazione formalmente regolare, ma che non convinceva il direttore, che aveva chiesto a un'agenzia investigativa di compiere accertamenti. Era emersa, così, l’identità della donna e alcuni suoi precedenti per reati monetari e fiscali. Antoniacomi l’aveva assunta come donna di compagnia e lei piano piano lo aveva convinto ad affidare i risparmi a De Cesco. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino