​Fi, patto con Zaia, ma i "fittiani" e Padrin si alleano con Tosi

​Fi, patto con Zaia, ma i "fittiani" e Padrin si alleano con Tosi
Padova - «È la continuazione del buon governo di questi anni. Un accordo fortemente voluto a livello nazionale e veneto per dare concretezza al programma. Io che ho fatto sport...

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Padova - «È la continuazione del buon governo di questi anni. Un accordo fortemente voluto a livello nazionale e veneto per dare concretezza al programma. Io che ho fatto sport non sottovaluto mai nessun avversario ma la nostra è indubbiamente la proposta più forte e congeniale per il Veneto».




Così ieri mattina il coordinatore regionale di Fi, Marco Marin, ha annunciato ufficialmente nella sede regionale degli "azzurri" a Padova l'alleanza con la Lega Nord per la candidatura a presidente del Veneto di Luca Zaia. «Lasciamo in eredità ai veneti un bilancio unico nel suo genere che racconta di una Regione ereditata con difficoltà evidenti ma poi risanata - ha spiegato Zaia - il nostro sarà un programma innovativo, un progetto di governo senza divagazioni».



Nessuna anticipazione però. Ma c'è una nota importante. «La prima cosa che vorrei fare è approvare una legge che obblighi a mettere la fiducia su provvedimenti importanti. Per evitare la paralisi».

Le liste? «Ne abbiamo sei complete e presenteremo in settimana i nostri candidati» ha continuato Zaia, elencandole. «Lega Nord, Forza Italia, Lista Zaia, Amministratori e sindaci per Zaia, Indipendenza Noi Veneto e Fratelli d'Italia. Le liste sono già chiuse da una settimana e già abbiamo fatto tutte le verifiche di compatibilità».



Anche Forza Italia ha già chiuso. «Abbiamo deciso di non mettere il nome di Berlusconi nel simbolo, ma che Forza Italia sia identificata con Berlusconi è fuori di ogni dubbio. Berlusconi comunque verrà in Veneto, non farà comizi ma verrà» ha aggiunto Marin. «Inoltre abbiamo ottenuto tre deroghe dal partito per le candidature di Massimo Giorgetti, Elena Donazzan e Isi Coppola. Se pensiamo che sono solo 4 gli uscenti candidati (c'è anche Bendinelli ndr) ci rendiamo conto di quale operazione di rinnovamento abbiamo fatto attraverso i coordinatori provinciali, puntando su amministratori e giovani. Non ci sono i parlamentari? Abbiamo deciso di non togliere voti a chi corre per occupare veramente quel posto». Accordi, poltrone? I due si guardano. «Sembrerà inverosimile, non ne abbiamo parlato. E in Giunta andranno i migliori, senza bilancino».

Poi il passaggio più delicato: «Noi non abbiano escluso nessuno dalle liste, abbiamo chiesto anche a Padrin se voleva candidarsi o indicare un nome» dichiara Marin.



E chiama "a deporre" il coordinatore provinciale Luca Callegaro sindaco di Arquà Petrarca: «No, Padrin non ha dato nomi». I "fittiani" insomma non ci sono. È la conferma indiretta che il presidente della Commissione Sanità è in procinto di traslocare verso il sindaco di Verona. Stasera riunirà il gruppo e domani comunicherà la decisione. Non si candiderà direttamente ma sosterrà il sindaco di Cervarese, Massimo Campagnolo, nella lista Tosi, dopo la "forzata" rinuncia a proporre Luca Claudio il sindaco di Abano, travolto dall'inchiesta della Finanza. L'addio alla "pecora nera" per Forza Italia sarà una perdita ma anche la fine di una spina nel fianco. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino