​Furbetti dei permessi, l'Avis frena i troppi donatori Actv dei prefestivi

​Furbetti dei permessi, l'Avis frena i troppi donatori Actv dei prefestivi
VENEZIA - Potrebbe non essere stato un miracolo di Natale, ma una tentazione per qualche "furbetto", per approfittare dello sciopero di Vela del 31 dicembre scorso e mettersi in...

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VENEZIA - Potrebbe non essere stato un miracolo di Natale, ma una tentazione per qualche "furbetto", per approfittare dello sciopero di Vela del 31 dicembre scorso e mettersi in permesso Avis per donare il sangue, garantendosi comunque la giornata pagata.




La società capofila Avm in effetti ha registrato per il 24 e 31 dicembre scorsi un aumento dei permessi donazione tra i dipendenti. Si tratterebbe di un’ottantina di dipendenti in "libertà" il giorno dello sciopero. Non numeri tali da far compromettere il servizio (anche perché il 31 c’era comunque sciopero delle biglietterie), nessun "caso Roma" dunque, ma tanto è bastato per far scattare un post su Facebook di Giorgio Brunello, presidente provinciale dell’Avis.



«Spero che la notizia non sia vera - scrive o - Le assenze aumentano in Actv il 24 e 31 a causa delle donazioni di sangue. Come spesso ho avuto modo di dire anche ai dirigenti dell'azienda, le donazioni, salvo casi di emergenza sanitaria, devono essere concordate con i datori di lavoro per non intralciare il normale funzionamento aziendale. I donatori di sangue non sono assenteisti! Ne è la riprova il fatto che con la crisi molti donano meno per timore di influire negativamente nel funzionamento aziendale».



Così Brunello torna alla carica per rilanciare un protocollo che l’Avis aveva proposto ad Actv con la passata gestione Panettoni-Castagna, perché da tempo capita che in determinati giorni le richieste di permessi retribuiti tra i dipendenti aumentino.

«Quel protocollo - spiega Brunello - era mirato a concordare le esigenze del lavoratore-donatore con quelle dell’azienda. Chiedevamo una maggiore attenzione e responsabilità nella gestione dei permessi, per non pregiudicare l’organizzazione del lavoro. Non è un mistero che nel settore delle aziende pubbliche le richieste di permessi di un giorno per donare il sangue siano maggiori dispetto a un’azienda privata, dove, specie nelle piccole imprese, il lavoratore si fa più scrupoli per assentarsi dal lavoro. Ma quel protocollo non è mai stato firmato da Actv, all’epoca fu fatto cadere».



Così ieri Brunello ha contattato Luca Scalabrin, nuovo presidente dell’azienda di trasporti, per riproporgli l’accordo. «Nessun problema a firmare il protocollo con l'Avis - risponde Scalabrin - Ma la vera opera di convincimento va fatta con i sindacati. Non è un mistero che in certi periodi e in certe situazioni, ad esempio con gli "scioperi bianchi", ci sia un utilizzo superiore di rischieste di permessi o di certificati medici. Tuttavia, comunque chi chiede un permesso Avis va a donare il sangue, quindi dà qualcosa. Diverso il discorso di chi ricorre con troppo facilità a certificati medici o permessi di assistenza disabili secondo la legge 104. Lo scorso anno, per dire, con la protesta dei vaporetti lenti, registrammo un aumento delle assenze legate a malattia, Avis o legge 104. Ma in ogni caso non sono numeri tali da incidere sul servizio, non siamo a livelli romani. Più o meno sono sempre i solidi noti».


E quanto ai numeri delle assenze tra Natale e Capodanno, Scalabrin conferma. «Qualche caso in più rispetto ai giorni normali c’è stato, ma bisogna vedere in relazione agli anni scorsi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino