Venezia. «Ritardo fatale nella diagnosi del tumore», Ulss 3 sotto accusa

Venezia. «Ritardo fatale nella diagnosi del tumore», Ulss 3 sotto accusa
VENEZIA - È morto a causa di un tumore che gli è stato diagnosticato soltanto all’ultimo momento, quando ormai non c’era più nulla da fare,...

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VENEZIA - È morto a causa di un tumore che gli è stato diagnosticato soltanto all’ultimo momento, quando ormai non c’era più nulla da fare, nonostante si fosse rivolto ai sanitari più di sei mesi prima.


I familiari di un sessantasettenne di Venezia hanno deciso di rivolgersi al Tribunale civile per verificare la sussistenza di responsabilità in capo alla Ulss 3 Serenissima in relazione al forte ritardo con cui all’ospedale civile arrivarono ad una corretta diagnosi del male che affliggeva l’uomo. Il loro legali, gli avvocati Massimo Dragone e Marta Guarda, hanno depositato un ricorso per ottenere una consulenza tecnica preventiva, sulla base della quale poter poi eventualmente procedere contro l’Azienda sanitaria.
L’uomo, residente alla Giudecca assieme alla famiglia, si era rivolto ai sanitari dell’Ospedale Civile di Venezia, reparto di urologia, a partire dal novembre del 2022, lamentando dolori al fianco. Fu sottoposto a varie visite e accertamenti diagnostici e per mesi sempre trattato per una presunta calcolosi, nonostante gli esami strumentali non evidenziassero la presenza di tali calcoli. La diagnosi di carcinoma fu fatta solo pochi giorni prima del decesso del paziente, quando ormai la situazione clinica era gravemente compromessa e non vi era più nulla da fare: il decesso risale al 30 luglio del 2023.

LA CONSULENZA DI PARTE

I consulenti medico legali degli eredi del defunto hanno già analizzato la cartella clinica del paziente, arrivando alla conclusione che, alla luce degli accertamenti ed esami a cui fu sottoposto, i sanitari avrebbero potuto e dovuto, almeno dal febbraio 2023, prima sospettare e quindi diagnosticare la presenza di un tumore. A loro parere, dunque, l’uomo avrebbe potuto essere sottoposto alle corrette ed idonee terapie e cure, con prospettive di guarigione o comunque di maggior sopravvivenza e maggior qualità di vita fino alla fine.


L’Ulss 3 Serenissima potrà partecipare alla consulenza tecnica preventiva attraverso un proprio esperto di fiducia, con il quale contrastare le tesi dei ricorrenti, respingendo ogni addebito di responsabilità e ribadendo la correttezza delle procedure seguite. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino