25 aprile, a Pordenone il ministro Ciriani: «Che sia giornata di condivisione e unione»

25 aprile, a Pordenone il ministro Ciriani: «Che sia giornata di condivisione e unione»
PORDENONE - In questa giornata tornano in primo piano i valori di libertà e democrazia. Questo il messaggio che riecheggia nelle piazze dello Stivale in occasione...

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PORDENONE - In questa giornata tornano in primo piano i valori di libertà e democrazia. Questo il messaggio che riecheggia nelle piazze dello Stivale in occasione del 25 aprileFesta della Liberazione dall'occupazione nazista e dal regime fascista. A Pordenone presenti alla cerimonia il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fdi), la neo assessora regionale Cristina Amirante e il presidente dell'Anpi Loris Parpinel. Nel suo discorso ufficiale il sindaco Alessandro Ciriani ha ricordato come «la festa del 25 aprile rappresenta, per ciascun cittadino, l'occasione di sentirsi profondamente italiano, senza condizionamenti ideologici, riconoscendosi parte di una comunità, di un popolo che affonda le sue radici nella democrazia e nella libertà, nell'amore per la Patria e nel rispetto degli altri».

Il sindaco: «La libertà inizia dalle piccole cose»

Non solo un momento per tornare a riflettere sui valori che permeano l'identità italiana, ma anche per ribadire quei pericoli che minano la democrazia attuale. «Se i fantasmi di nazismo, fascismo e comunismo strisciarono per tutta Europa durante il Novecento, oggi sono ben altre le minacce a cui va incontro l'umanità - ha aggiunto il primo cittadino -: il pericoloso contesto geopolitico globale; i troppi conflitti che insanguinano ogni angolo del pianeta; dittature che schiacciano intere nazioni in un buio totalitarismo, persecuzioni politiche e religiose, azioni terroristiche, povertà e violenza». Ecco allora che la pioggia che ha aperto la mattinata di questo 25 aprile viene soffiata via da quel vento di libertà, che, come ha precisato Ciriani «inizia dalle piccole cose e ha bisogno di essere educata alla responsabilità, affinché ciascun individuo agisca senza badare al tornaconto personale o all'affermazione di sé, ma operi a servizio della propria comunità - ha concluso, citando anche la guerra in Ucraina e la necessità di continuare a supportare la resistenza -. In fondo, la festa della Liberazione insegna proprio questo: che ogni uomo ha il diritto di affrancarsi dall'oppressione, dalla miseria e dalla paura, protetto da una comunità capace di tutelare i diritti di tutti».

A partecipare alla cerimonia anche il ministro Luca Ciriani, che ha pubblicato su Facebook una foto della manifestazione nella sua città. «Buona festa della Liberazione Italia. Che la giornata di oggi sia di condivisione, di unione, che serva ad affermare con sempre più forza i nostri valori fondanti: la libertà e la democrazia».
 

 

 

Agrusti: «I giovani in piazza per non dimenticare i sacrifici»

Una giornata che diventa anche l'occasione per guidare le nuove generazioni nella memoria e nei valori fondanti la nostra Costituzione. Affinché certi errori non si ripetano più. «Mi piacerebbe vedere in questa piazza» ha detto il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti «assieme ai partigiani, alle associazioni e alle istituzioni, centinaia di ragazzi delle scuole, perché non vivano questo giorno semplicemente come vacanza dalla scuola, ma si sentano partecipi nel ribadire un giuramento collettivo per la democrazia, per la libertà, e per la pace - ha aggiunto - Una piazza dove si realizza una staffetta tra generazioni, un passaggio di testimone, affinché quegli ideali si conservino, si rafforzino e con essi l'idea che la Patria è di tutti, che la democrazia e la libertà sono beni inestimabili ma che vanno coltivati, vanno difesi».

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Il Gazzettino