Venezia. Mette i pacchi nel portabagli: 22enne salta al posto di guida, le ruba l'auto, forza un posto di blocco e ferisce due poliziotti

Venezia. Mette i pacchi nel portabagli: 22enne salta al posto di guida, le ruba l'auto, forza un posto di blocco e ferisce due poliziotti
MESTRE - Scene da telefilm poliziesco la notte tra sabato e domenica. Ma l’ambientazione non era Los Angeles, ma Mestre. Un 22enne marocchino ha rubato l’automobile di...

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MESTRE - Scene da telefilm poliziesco la notte tra sabato e domenica. Ma l’ambientazione non era Los Angeles, ma Mestre. Un 22enne marocchino ha rubato l’automobile di una giovane veneziana approfittando di un momento di distrazione causato peraltro da suo fratello poi ha fatto una folle corsa in direzione Venezia sfrecciando come un pazzo e senza obbedire allo stop di due pattuglie delle Volanti della polizia. Anzi, per evitare di fermarsi, il magrebino ha forzato il posto di blocco causando danni a due auto e contusioni ad alcuni agenti prima di essere acciuffato e portato in carcere.

Una scena simile a quella accaduta una decina di giorni fa a Treviso, quando un folle per scappare dai carabinieri li aveva speronati e persino investito e ucciso un ciclista prima di essere fermato. Il bilancio di questa vicenda fortunatamente non è così grave, ma lo sarebbe potuto essere se solo le strade non fossero state sgombre come lo erano effettivamente.

Il furto dell’auto è stato davvero rocambolesco, in quanto la proprietaria aveva lasciato il posto di guida in zona stazione per sistemare il portabagagli prima di ripartire e proprio in quel momento è stata distratat da un'altra persona e il 22enne è balzato nell’abitacolo sfrecciando via. Nell’inseguimento, a quanto pare l’uomo avrebbe cercato diverse volte di liberarsi degli inseguitori con manovre pericolose, fino a speronare le auto messe a blocco. Ieri M. B. è comparso di fronte al giudice per il giudizio direttissimo in cui il Pm Giovanni Zorzi lo ha mandato chiedendo la custodia cautelare in carcere. Le accuse nei suoi confronti sono di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. 

L’uomo - che ha vari precedenti e che è residente a Belluno - con una dichiarazione spontanea ha ammesso di aver sottratto l’auto, di essere stato sotto l’influenza di qualche sostanza e di essere pronto se gli sarà possibile a rimediare ai danni. Resta il fatto che non è stato possibile riferire prima questa storia sempre a causa della consegna del silenzio imposta a tutte le forze dell’ordine dal Procuratore capo Bruno Cherchi nella sua applicazione del Decreto sulla presunzione d’innocenza.

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Il Gazzettino