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VENEZIA - Un like di troppo, che ha fatto precipitare in un incubo una ragazzina di 14 anni. L’ennesima trappola sessuale in Rete, stavolta disinnescata da una denuncia che ha portato alla condanna di chi l’aveva tesa. Lei, 14enne, residente in Veneto, si era ritrova a chattare con un giovane campano. Lui, che di anni ne aveva 21, le aveva mandato la foto del suo membro. Era stata l’esca in cui la ragazza, nella sua ingenuità, era caduta: aveva risposto con un like. A quel punto il giovane si era scatenato, minacciando la 14enne di rendere pubblico il suo commento se non gli avesse inviato delle sue foto intime, sempre più spinte. Il ricatto era andato avanti per mesi, fino alla denuncia che è riuscita a spezzarlo. E ieri il giovane - accusato di pedopornografia e violenza sessuale - è stato condannato a tre anni. Il processo si è svolto con il rito abbreviato, davanti al giudice per l’udienza preliminare di Venezia, Maria Rosa Barbieri. A rappresentare l’accusa il pubblico ministero Giorgio Gava, che aveva coordinato le indagini dopo la denuncia della minorenne.
IL RICATTO
I fatti risalgono al 2021, quando la vittima aveva appena 14 anni.
LE INDAGINI
La svolta era stata proprio la confessione che la ragazzina aveva fatto alla madre. Una liberazione e l’avvio delle indagini. Immediatamente era scattata la denuncia. Gli inquirenti, partendo dalla chat, erano risaliti facilmente al ricattatore. Nel cellulare del giovane, residente in Campania, erano state trovate varie immagini a sfondo sessuale. Tra queste, quelle estorte alla minorenne veneta. Per la Procura veneziana, quando bastava a contestargli i reati di pedopornografia, vista la giovane età della vittima, e di violenza sessuale. Ieri la condanna, dopo un processo svoltosi con il rito abbreviato, senza dibattimento, come richiesto dall’imputato, per avere lo sconto di pena previsto e probabilmente anche per chiudere al più presto questa vicenda.
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