VENEZIA - Sono entrati nel cantiere chiuso per praticare il parkour, quella disciplina metropolitana che consiste nel superare gli ostacoli urbani con i salti e le acrobazie. E da...
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L'INDAGINE E I FILMATI
La Procura ha aperto un fascicolo sull'incidente mortale, il sostituto procuratore Andrea Petroni ha disposto il sequestro del cantiere per permettere di svolgere i rilievi. Cantiere che oggi potrebbe però già essere riaperto, per tornare alla sua normale attività, ad eccezione del muletto che invece sarà sottoposto ad una perizia. Le indagini sono condotte dal Nucleo di Polizia giudiziaria della Polizia municipale di Venezia. Molto arriverà dai filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona, forse anche dai cellulari dei due ragazzini. A dare l'allarme è stata una donna che stava passando all'esterno del deposito e ha sentito le urla del ragazzino più grande. Una testimone che è stata già ascoltata dalle forze dell'ordine. I due sono entrati nel deposito alle 16 per saltare cataste di mattoni e cemento, poi sono usciti e rientrati alle 18, dopo essere passati a salutare il nonno di Cristiano, riuscendo ad accendere prima un muletto e poi un altro, ma dopo un paio di giri Cristiano Lucchini, che si trovava al volante, si è rovesciato ed è morto sul colpo. Una curva presa male, la pavimentazione sconnessa, per ora è ancora difficile stabilirlo. L'indagine si sta focalizzando su come i due adolescenti siano riusciti ad entrare in possesso delle chiavi per accendere il mezzo, e se queste fossero adeguatamente custodite. Una sola infatti, attiva più muletti a funzione elettrica. Chiave che i due avrebbero scovato in un cassetto del macchinario. Ieri la famiglia di Lucchini si è chiusa nel più stretto dolore e riserbo. L'amico fraterno era ancora in stato di choc.
L'AZIENDA
Lazienda Boscolo Bielo, specializzata in commercio e smaltimenti di materiali da demolizione, ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia di Cristiano Lucchini. «Un pensiero di sostegno - spiega una nota dell'azienda - va anche all'amico che ha assistito a tutta la tragedia». Intanto è probabile che l'inchiesta valuti anche alcuni aspetti legati alla sicurezza dell'area, a cominciare dalla sua facile accessibilità sia da terra che dall'acqua. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino