SPA – La Audi numero 8, cioè la seconda delle due R18 schierate dalla casa dei Quattro Anelli nella classe LMP1 alla 6 Ore di Spa-Francorchamps, ha vinto la prova...
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La Porsche 919 Hybrid dei campioni in carica di Timo Bernhard, Mark Webber e Brendon Hartley era partita dalla pole e dopo un convincente avvio è stata penalizzata nell'ordine da: una foratura, una seconda foratura, una riparazione e perfino la sostituzione dell'unità ibrida anteriore. Risultato: appena 112 giri percorsi. Alla seconda Porsche, quella di Romain Dumas, Neel Jani e Marc Lieb è andata meglio: malgrado abbia dovuto rimanere in pista senza l'alimentazione ibrida è riuscita a chiudere al secondo posto, a due sole tornate dai vincitori. Sul podio della seconda tappa del WEC 2016 è tornata così la R-One pilotata da Mathéo Tuscher, Dominik Kraihamer e Alexandre Imperatori.
Nella generale, Dumas, Jani, e Lieb hanno allungato portandosi a 43 punti, tallonati dal terzetto della Rebellion Racing (30) e dall'equipaggio della Audi numero 8 (25). Al quarto posto (anche a Spa) di questa inaspettata graduatoria c'è la seconda vettura della scuderia Rebellion, quella affidata a Nicolas Prost, Nelson Piquet Jr e Nick Heidefeld. In Belgio, la Audi più attesa si è dovuta accontentare della quinta posizione, mentre le due Toyota hanno chiuso con 114 e 87 giri.
“Abbiamo riscontrato segnali positivi in termini prestazioni – ha commentato il presidente della scuderia nipponica, Toshio Sato – ma il risultato finale è duro da digerire”. “Siamo stati capaci di condurre la gara fino a due ore dalla fine, ma purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con problemi ai motori su entrambe le auto. Dobbiamo capire cos'è accaduto e individuare le opportune contromisure in vista di Le Mans”. Il banco di prove delle Ardenne in vista della 24 francese ha fatto capire che non solo Toyota ha ancora del lavoro da fare. Fra i team, Porsche guida con 56 punti, seguita da Toyota con 43 e Audi con 41.
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Il Gazzettino