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MILANO - Una simulazione di caduta da trenta metri, con auto nuove, per aiutare i servizi di soccorso a migliorare le tecniche di salvataggio. È il crash test più estremo mai eseguito da Volvo Cars e la sua funzione è quella di agevolare il miglioramento delle attività gli specialisti che effettuano l’estrazione di un traumatizzato da un veicolo, una tecnica nota come estricazione, spesso studiato utilizzano le auto incidentate. Per consentire ai servizi di soccorso di prepararsi a qualsiasi possibile scenario d’incidente e per simulare le forze che vengono generate durante gli impatti più estremi, al di là di ciò che è possibile simulare con i normali crash test, Volvo Cars ha recentemente adottato misure altrettanto estreme, facendo per la prima volta cadere ripetutamente diverse nuove Volvo da una gru alta 30 metri.
L’operazione ha consentito di causare ai veicoli danni che simulassero in modo adeguato quelli riscontrati nelle situazioni d’incidente più estreme, come in quelli dove ad essere coinvolta è una sola auto che viaggia ad altissima velocità, oppure quelei in cui un’ auto urta un camion ad alta velocità o in cui viene urtata violentemente su un lato.
«Lavoriamo a stretto contatto con i servizi di soccorso svedesi da molti anni - ha spiegato H†kan Gustafson, investigatore senior del Team di Ricerca sugli Incidenti Stradali di Volvo Cars - e abbiamo lo stesso obiettivo: rendere le strade più sicure per tutti. Speriamo che nessuno si trovi mai coinvolto in uno degli incidenti più gravi, ma non tutti gli incidenti possono essere evitati. Quindi è fondamentale che esistano e si sviluppino metodi che consentono di salvare vite umane quando si verificano gli incidenti più gravi».
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