MONTE CARLO - Venturi, il brand monegasco ben noto anche in Formula E, festeggia i suoi primi vent'anni legati allo sviluppo dell'innovazione e dell'eccellenza nei...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel 2000, quando l'imprenditore monegasco Gildo Pastor acquistò la casa automobilistica francese Venturi, c'era un ampio scetticismo sulle sue possibilità di successo. Quando trasferì il marchio in una nuova sede a Monaco, prese anche la decisione scioccante di trasformare Venturi in un produttore di veicoli elettrici. Gildo Pastor era già convinto che questa tecnologia nascente fosse il futuro, ben dieci anni prima che l'industria automobilistica iniziasse la sua lenta conversione ai motori elettrici.
Dal 2004, dai laboratori e dalle officine dell'azienda monegasca sono usciti in totale dieci veicoli: Fétish, Astrolab, Eclectic, Antartide, Volage, America, VBB 2.0, VBB 2.5, VBB-3 e Voxan Wattman. Tra questi i Venturi Buckeye Bullet (VBB), sono tra le auto elettriche più veloci e potenti, i cui record di velocità rimangono imbattuti:
- 2009, la VBB-2.0 (l'eccezione Venturi alimentata a idrogeno) - 487 km/h
- 2016, la VBB-3 - 549 km/h
Venturi ha anche lavorato con Citroën per trasformare la gamma di veicoli Berlingo. Il marchio ha costruito circa 1.000 unità motorizzate per undici mercati europei e per il Principato di Monaco. 250 hanno aderito ai parchi veicoli dei servizi postali francesi e monegaschi.
Quest'anno il ventesimo anniversario di Venturi sarà segnato da due eventi importanti, ma radicalmente diversi: il tentativo di record mondiale di velocità della moto elettrica da parte di Voxan (un marchio del gruppo) e la consegna dell'Antartide. Da 25 km/h a 330 km/h, e da -50°C a +30°C, l'Antartide partirà per il Polo Sud. Lì, il veicolo cingolato aiuterà la comunità scientifica nel suo lavoro quotidiano.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino