UE, stop 100% emissioni auto dal 2035 vale per tutti produttori. Bruxelles boccia aperture a Ferrari e Lamborghini

Un momento della MotorValley Fest 2021
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BRUXELLES - “La Proposta di riduzione del 100% delle emissioni delle nuove auto entro il 2035 riguarda tutte le case automobilistiche e queste devono contribuirvi: anche la deroga per i piccoli produttori che vendono fra mille e diecimila auto all’anno sarà rimossa entro il 2030’. Lo ha indicato un portavoce della Commissione europea richiesto di commentare le dichiarazioni del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani che, in una intervista a Bloomberg, ha detto che ‘sono in corso discussioni con la Commissionè sul modo in cui le nuove regole influenzeranno i produttori delle categorie ‘super’ di auto, come Ferrari e Lamborghini. Nell’intervista a bloomberg cingolani aveva indicato che nel mercato automobilistico ‘c’è una nicchià di auto ‘che hanno bisogno di una tecnologia molto speciale, hanno bisogno di batterie per la transizione.

Un passo importante è che l’Italia diventi autonoma nella produzione di batterie ad alta prestazione e per questo stiamo lanciando un programma per installare in Italia un impianto di produzione di larga scala per le batteriè. Già a luglio il ministro per la transizione ecologica, alla luce della proposta della Commissione europea, aveva indicato che dopo aver discusso la nuova strategia comunitaria con il settore auto era emerso che «c’è una grandissima opportunità nell’elettrificazione, ma è stato comunicato dalla commissione Ue che anche le produzioni di nicchia, come Ferrari, Lamborghini, Maserati, McLaren, dovranno adeguarsi al ‘full electric’.

Questo vuol dire che, a tecnologia costante, con l’assetto costante, la Motor Valley (italiana, cioè il distretto dei motori in Emilia Romagna -ndr) la chiudiamo». Aggiungeva il ministro: «Se oggi pensassimo di avere una penetrazione del 50% di auto elettriche subito non avremmo neanche le materie prime per farle, nè la rete per gestirla. Su un ciclo produttivo di 14 anni, pensare che le nicchie automobilistiche e supersport si riadattino è impensabile».

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Il Gazzettino