Toyota Mirai e le altre: l'idrogeno si fa strada. Un mondo ancora ristretto, ma in progressiva crescita

Il frontale della nuova Toyota Mirai
Piccoli passi. Un mondo ancora ristretto, ma in progressiva crescita in base all’evoluzione della rete di distribuzione dell’idrogeno. Per ora, oltre alla Mirai,...

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Piccoli passi. Un mondo ancora ristretto, ma in progressiva crescita in base all’evoluzione della rete di distribuzione dell’idrogeno. Per ora, oltre alla Mirai, i prodotti “reali” sono la Hyundai Nexo e la Honda Clarity disponibile negli Usa. Alle fuel cell stanno lavorando anche Bmw e Jaguar Land Rover, mentre l’americana Hyperion XP-1 promette (manterrà?) 1.635 km di autonomia, 356 km orari e 0-100 in 2,2 secondi.

Aria pulita. Un esempio di innovazione Toyota è costituito dal filtro catalizzatore incorporato nella presa dell’aria che viene aspirata per alimentare le fuel cell della Mirai. Grazie a una carica elettrica posizionata sull’elemento filtrante, l’aria viene depurata – tra il 90 e il 100% – delle particelle inquinanti (anidride solforosa SO2, protossidi di azoto Nox e particolato) con diametro compreso tra 0 e 2,5 micron.

Specchietto o tv? Nell’allestimento più ricco (Essence+) la nuova Mirai offre la possibilità di commutare il retrovisore interno dalla tradizionale visione ottica a quella digitale. Lo specchietto diventa così una sorta di televisore e proietta in alta risoluzione le immagini riprese dalla telecamera posteriore, aggirando eventuali impedimenti della visuale come i poggiatesta, i bagagli o le teste dei passeggeri posteriori.


 

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Il Gazzettino