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Grazie al lavoro dell’hacker Green ( greentheonly) specializzato in ricerche sul web, dopo l’evento semiclandestino Tesla Semi Delivery - in cui era stato festeggiata la consegna di un primo lotto di veicoli industriali elettrici alla Pepsi - è stato possibile accedere ad alcune informazioni tecniche di questo trattore per semirimorchi di Classe 8. Secondo le scoperte di Green, il Tesla Semi ha nove moduli batteria per la variante da 805 km di autonomia. E poiché gli accumulatori sono modulari, Tesla può offrire diverse capacità della batteria in base alle esigenze di trasporto dei clienti. Le batterie alimentano due unità motrici, una con un motore elettrico più orientato all’efficienza (è collocato sull’asse più arretrato) e l’altra con due motori elettrici ottimizzati per l’erogazione della coppia (sull’altro asse posteriore). Green svela anche che l’assale più arretrato può essere disinnestato, per eliminare gli attriti e ottenere una migliore efficienza. Entrambe le unità di azionamento sono raffreddate utilizzando quelli che Green chiama moduli ‘mega-cooling’.
Per abilitare la potenza di ricarica di 1 MW, Tesla Semi è dotato di un’esclusiva porta di ricarica con raffreddamento integrato.
Questo valore non è però rappresentativo della portata di un autoarticolato elettrico di classe 8 che, in base alle norme attuali Usa, può arrivare a 36,28 tonnellate. Se si fa un paragone con il Freightliner Cascadia con un classico motore a combustione che ha un peso lordo del trattore di 11,340 tonnellate, è evidente che il Tesla Semi (se non verranno modificate le norme) è svantaggiato di circa il 50% nella portata di merci.
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