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Se l’elettrico puro ancora spaventa molti automobilisti (soprattutto per costi, difficoltà di ricarica e limitata autonomia), l’ibrido non desta scetticismo. Semmai c’è scarsa conoscenza delle sue varie declinazioni, ma la formula è valida e meno ansiogena. Partì da queste premesse la grande sfida di Suzuki, che già nel 2016 lanciò, prima di tutti, la sua tecnologia mild-hybrid che aiutava a ridurre consumi ed emissioni migliorando le prestazioni. Oggi la Casa giapponese – unica tra i brand non di lusso - può vantare una gamma interamente Hybrid, e con tutte le formule più innovative disponibili.
Ma tutto ebbe inizio con quell’intuizione sulla validità dell’ibrido “leggero”. Che non consente di viaggiare a zero emissioni, ma prevede una batteria supplementare che funge anche da generatore e regala un plus di coppia nell’avvio e quando il motore termico lo richiede. La formula originale ormai si è evoluta parecchio. Intanto con l’arrivo della seconda generazione Mild: motore 1.2 termico da 83 Cv e 107 Nm più l’aiutino del moto-generatore elettrico con batteria di 10 Ah per un incremento di 2,6 Cv. Il più recente step d’innovazione è stato però lanciato questa primavera con l’introduzione della Vitara 140 V.
La sua tecnologia è una via di mezzo intelligente, né mild Hybrid tradizionale, né full hybrid classico, a cui pure si avvicina.
Tra le recenti novità Suzuki, anche la S-Cross Hybrid, completamente rinnovata nello stile e arricchita nelle dotazioni. La sua formula di ibrido è quella Mild a 48V che abbina un propulsore Boosterjet 1.4 turbo da 129 Cv e 235 Nm a un motore elettrico da 10 kW e 50 Nm. Quando viene rilevata una maggiore richiesta di potenza, il sistema di compensazione della coppia e il torque boost aumentano la risposta, la fluidità e l’accelerazione ma non si viaggia mai a emissioni zero. Grazie alla partnership con Toyota, Suzuki è in grado di offrire anche un’opzione plug-in. Il Suv Across, infatti, adotta la tecnologia ricaricabile alla spina che garantisce una potenza massima di 306 Cv ed emissioni di soli 22 g /km di anidride carbonica, con la possibilità di percorrere a emissioni zero anche 75 km. E non è tutto. La station wagon Swace adotta invece la tecnologia dell’ibrido classico: non si deve ricaricare perché la vettura recupera energia in decelerazione e in frenata. La percorrenza a emissioni zero in questo caso è al massimo di un chilometro.
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Il Gazzettino