Sul percorso Isernia-Cina si rafforza il fenomeno DR

La Sportequipe 7, debuttante nella gamma DR
Mentre la nave affonda (nei primi 5 mesi il mercato dell’auto ha perso in Italia il 24,3% rispetto al 2021, il 38% sul 2019) c’è chi nuota serafico ad ampie...

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Mentre la nave affonda (nei primi 5 mesi il mercato dell’auto ha perso in Italia il 24,3% rispetto al 2021, il 38% sul 2019) c’è chi nuota serafico ad ampie bracciate verso approdi fino a qualche tempo fa impensabili.


Il fenomeno si chiama DR, la piccola azienda di Macchia d’Isernia imparentata con i cinesi di Chery e Jac, diventata a tutti gli effetti la numero 1 per crescita sul nostro mercato: nei primi 5 mesi dell’anno ha totalizzato 7.598 immatricolazioni (+162,77%) assicurandosi una quota dell’1,36%, superiore a quella di marchi blasonati e da tempo radicati sul nostro territorio.

Alla base del boom ci sono il rinnovamento della gamma, che finora ha potuto contare su 4 modelli EVO (il brand entry level, con prezzi compresi tra 15.000 e 20.000 euro) e 5 DR (fino a 30.000 euro), oltre al potenziamento della rete e ad accordi importanti come quello con FCA Bank. A fine aprile è arrivata la nuova ammiraglia DR6, ma l’asso nella manica calato al MIMO è il debutto di due nuovi marchi controllati da DR Group: si chiamano Sportequipe e Ickx, arriveranno sul mercato con 7 nuovi modelli, tutti di posizionamento più alto rispetto a quelli DR ed EVO (fino a 50.000 euro), spaziando tra una citycar full electric fino ad un off-road, e passando per 4 Suv ed un pick-up. Tutto ciò – informa l’azienda guidata da Massimo Di Risio – comporta un’implementazione di tutti gli asset strategici, mirati ad aumentare capacità produttiva e vendite, anche con un nuovo impianto dedicato al full electric. 

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Il Gazzettino