Stellantis, Tavares: «Le fabbriche italiane costano di più. Veicoli elettrici? Brutalità del cambiamento che crea rischi sociali»

Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis
MILANO - Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, si dice «molto» soddisfatto, «soprattutto nel contesto del 2021, un anno complicato». Poi,...

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MILANO - Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, si dice «molto» soddisfatto, «soprattutto nel contesto del 2021, un anno complicato». Poi, interpellato sul nostro Paese, risponde: «Un anno fa ho notato che in Italia il costo di produzione di un’auto era significativamente più alto, a volte il doppio, rispetto alle fabbriche di altri paesi europei, nonostante un costo del lavoro più basso. Questo ha a che fare con l’organizzazione della produzione, che va migliorata». «Se applichiamo all’Italia le buone pratiche che esistono nel nostro gruppo, l’Italia stessa avrà un buon potenziale. Un problema particolare che la riguarda è il prezzo fuori misura dell’energia», spiega.

E ancora: per risolvere il problema di costi «ci vuole tempo, ne riparleremo a fine 2022. Qualsiasi approccio brutale sarebbe stato inopportuno, bisogna prima analizzare e capire». Secondo Tavares «l’elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall’industria. C’erano modi più economici e veloci di ridurre le emissioni», «vedremo tra qualche anno quali produttori saranno sopravvissuti e quali no». E per quanto tempo servono incentivi? «Bisognerebbe che gli incentivi fossero mantenuti almeno fino al 2025 - risponde -. Ma non credo che i governi potranno continuare a sovvenzionare la vendita di veicoli elettrici ai livelli attuali. Quindi torniamo al rischio sociale. È la brutalità del cambiamento che crea i rischi sociali».

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Il Gazzettino