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BERLINO – La Germania ha “premiato” Fiat: il costruttore italiano è il solo, a parte Tesla, ad aver archiviato in attivo il 2020. La progressione è stata dello 0,2% a fronte di una flessione complessiva del 19,1% (poco meno di 2,918 milioni di auto nuove immatricolate). La penetrazione di Fiat ha raggiunto il 3,1% grazie a 89.150 immatricolazioni (+46,7% in dicembre). Per il costruttore nazionale è stato determinante il successo del Ducato (+220% lo scorso mese), che domina il segmento dei caravan (2,6% di quota), cresciuto di oltre il 41%.
Tesla, che in dicembre ha consegnato 3.545 auto (+214%), ha chiuso il 2020 con un aumento dei volumi che ha sfiorato il 56%.
Con il diesel in caduta libera (appena il 28,1% del mercato), sono state targate quasi 528.000 auto ibride (+120,6%), ossia il 18,1% del totale. Le plug-in (200.496) hanno inciso per quasi il 7% ed hanno fatto registrare un aumento del 342%. I volumi delle auto full electric hanno superato le 194.000 unità (+207%): la penetrazione ha raggiunto il 6,7%. La conseguenza è stata una riduzione delle emissioni medie della flotta di nuova immatricolazione dell'11%, da 157 a 139,8 g/km.
Il marchio più venduto resta sempre Volkswagen che vale il 18% del mercato, ma che ha subito una flessione più importante rispetto alla media (-21,3%). Fra le case domestiche, quella che ha ceduto meno è stata Mercedes: -10,6%. Smart, l'altro marchio controllata da Daimler, ha subito una perdita del 67,3%. Skoda è sempre la casa “estera” più affermata e vale il 6,2% del mercato, seguita da Renault (4,3%). Fra i costruttori che sono riusciti ad evitare la flessione in doppia cifra ci sono Lexus (-1,6%), Ds (-2,6%), Renault (-4,4%), Jeep (-5,3%), Kia (-7,6%), Subaru (-7,9%) e Toyota (-8,7%).
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