SkyDrive insegna, dal 2024 partono i veicoli volanti targati Suzuki. Permetterà di produrre mezzi a decollo verticale usabili come taxi

SkyDrive, la società giapponese con sede a Tokyo con cui suzuki ha progettato la sua spettacolare auto volante
Prototipi di auto volanti hanno animato ciclicamente gli stand dei grandi Saloni (specie quelli americani) e alimentato i sogni collettivi fin dagli anni Sessanta. Dalle...

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Prototipi di auto volanti hanno animato ciclicamente gli stand dei grandi Saloni (specie quelli americani) e alimentato i sogni collettivi fin dagli anni Sessanta. Dalle avveniristiche showcar, siamo (quasi) sbarcati alla realtà. Non a caso Toyota ha finanziato con 394 milioni di dollari il progetto di Joby Aviation che sviluppa in Usa un taxi volante elettrico per le aree urbane. E Stellantis ha avviato una partnership con Archer (stanziando inizialmente 150 milioni di dollari) per realizzare un progetto simile. Proprio in questo settore, il suo quarto “ramo d’azienda” dopo auto, moto e motori marini, Suzuki è oggi in pole position. Perché nell’ambito del sostegno a startup innovative ha siglato una partnership con SkyDrive, la società giapponese con sede a Tokyo con cui ha progettato la sua spettacolare auto volante. Entro la primavera 2024 Suzuki avvierà così nello stabilimento di Shizuoka la produzione in serie di vetture capaci di librarsi in cielo come elicotteri o piccoli aerei, per gestire spostamenti locali. 



SkyDrive già due anni fa ha esibito un volo di prova con il modello SD-03, un veicolo monoposto a batteria con quattro coppie di propulsori ed eliche tipo quadricottero. Decollo e atterraggio sono verticali, la quota di volo è di circa dieci metri. Va ricordato che per questi veicoli definiti VTOL (vertical take-off and landing) non sono richieste zone operative specifiche. SkyDrive Inc. e Suzuki Motor Corporation collaborano in aree commerciali e tecnologiche che includono lo sviluppo, la pianificazione di sistemi di produzione, lo sviluppo di mercati esteri con un’attenzione specifica all’India. Il frutto concreto della joint-venture verrà presentato in anteprima mondiale, con un servizio attivo di aerotaxi, in occasione dell’Esposizione Mondiale del 2025 a Osaka, in Giappone. Suzuki ha davvero il cielo nel mirino. Con l’obiettivo di spingersi oltre confini terrestri, ha investito anche nelle tecnologie per l’esplorazione spaziale. Come partner del programma lunare commerciale Hakuto-R, mette a disposizione la sua competenza nel campo dei materiali leggeri. Hakuto in giapponese significa “coniglio bianco” e secondo la tradizione popolare proprio un coniglio bianco vivrebbe sulla Luna, credenza che ha ispirato il nome della missione. Già nel 2015 venne realizzato un rover pronto per il volo, ma alla vigilia del lancio il progetto naufragò.

Ora la R abbinata ad Hakuto sta per “reboot” e indica la volontà di rimettere nel mirino l’esplorazione lunare.


Sempre nell’ambito del sostegno a startup innovative, Suzuki ha inoltre raggiunto un accordo con Lomby per produrre robot autonomi destinati alle consegne urbane: l’obiettivo è agevolare il problema logistico dell’ultimo miglio. La base tecnica del progetto è la sedia a rotelle elettrica di Suzuki e questi curiosi veicoli verranno lanciati come unità di “Micro Mobilità Controllata a Distanza”, legali sulle strade giapponesi in base alla nuova Legge sul Traffico in vigore da quest’anno.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino