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Controlli rafforzati la notte, giro di vite per chi provoca incidenti sotto l’effetto di alcol e droga, prevenzione nelle scuole e l’ipotesi di rendere obbligatorie targhe e casco per i monopattini. Il governo prova a mettere un argine alla strage sulle strade, dopo i tanti eventi drammatici che nelle ultime settimane hanno coinvolto soprattutto ragazzi giovanissimi. Nei giorni scorsi il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini si era spinto a ipotizzare la revoca della patente a vita perché chi guida «ubriaco marcio o drogato è un potenziale assassino». E potrebbe essere questo uno dei prossimi interventi sul tavolo. In un primo incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, quello dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, e con il capo della Polizia Lamberto Giannini, è stato preso un primo impegno comune sul tema della sicurezza stradale e fissata una road map: a gennaio verrà convocato un tavolo con i tecnici, allargato anche al ministero della Giustizia, per stilare le proposte normative e regolamentari. Intanto è già stato deciso un incremento dei controlli, per gli spostamenti durante le feste di fine anno e anche nelle fasce notturne.
Al Viminale, viene spiegato, c’è massima attenzione sul tema. È di notte infatti che sono avvenute le ultime tragedie, come quella di Francesco Valdiserri, 18 anni, travolto ucciso da un’auto su un marciapiedi a Roma, e di Mirian Ciobanu, la studentessa di 22 anni falciata in strada da un’auto nel Trevigiano.
Si profila allora un nuovo intervento per modificare il Codice della strada e anche le scuole saranno maggiormente coinvolte in progetti di educazione: è allo studio la possibilità di attribuire crediti scolastici legati ad attività di informazione e prevenzione. Sotto la lente, nell’incontro al ministero dei Trasporti, il funzionamento della patente a punti, ed è stato fatto anche un focus sulla tutela dei ciclisti. Sono 220 quelli che hanno perso la vita nel 2021. E c’è poi sul tavolo l’idea di rendere obbligatorie targhe e casco per i monopattini. Proposta quest’ultima che fa storcere il naso alle imprese. L’associazione di categoria Assosharing è disponibile a introdurre l’obbligo della targa, ma «per quanto riguarda l’obbligo di casco per i maggiorenni, la misura renderebbe l’Italia un’anomalia su scala europea», propone invece di inasprire le sanzioni per chi trucca i mezzi per aumentarne la velocità.
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