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Ormai lo sappiamo bene: Honda lascerà di nuovo la Formula 1 a fine 2021, costringendo la Red Bull a cercare altri motori per le sue monoposto, e per quelle AlphaTauri. La logica dice Renault, che oggi senza squadre clienti sarebbe "obbligata" dal regolamento a diventare la soluzione, ma il gruppo austriaco potrebbe battere un'altra strada: mantenere le power unit giapponesi, pur facendo a meno del supporto ufficiale. Durante il weekend del Super GT, dove Honda è presente contro Toyota e Nissan, sono circolate voci di un piano interessante: Red Bull potrebbe acquisire la proprietà intellettuale dei V6 turbo-ibrido e affidarne la gestione a una struttura esterna. Forse Mugen, che storicamente è vicinissima alla casa madre in quanto creata da Hirotoshi Honda, figlio del fondatore Soichiro. I presupposti non mancherebbero: già ai ferri corti con Renault, dal 2016 la Red Bull rimarchiò le sue unità come "TAG-Heuer", attraverso un accordo di sponsorizzazione. Honda ha poi stabilito la sua base europea del progetto F1 a Milton Keynes, a due passi dal team che attualmente equipaggia, ma il quartier generale venne creato già durante il triennio 2015-2017 al fianco della McLaren. Per la Red Bull, a livello operativo, si tratta di un asso nella manica che altrimenti verrebbe meno.
Non solo: quando Honda si ritirò a fine 1992, in F1 era già arrivata anche la cugina Mugen.
Il Gazzettino