Porsche, l'adrenalina sale a mille a bordo della 99X Electric. La claustrofobica attesa prima della partenza

la Porsche 99X Electric di FE mentre esce dai box del circuito di Maiorca
PALMA DI MAIORCA – Dal box vicino il collega norvegese, uno che commenta anche la Formula 1 per la televisione e che ha trascorsi da pilota, è già partito....

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PALMA DI MAIORCA – Dal box vicino il collega norvegese, uno che commenta anche la Formula 1 per la televisione e che ha trascorsi da pilota, è già partito. L'altra Porsche 99X Electric Gen 2 con la quale Pascal Wehrlein ha preso parte a due campionati di Formula E (il terzo, che ha guidato anche a lungo, lo ha portato a termine con la Gen 3, lo stesso bolide che impiegherà anche nel 2024, la sua quarta stagione, la quinta di Porsche, la decima del circuito a zero emissioni) è ancora fermo. Dentro, intabarrato sotto il casco, quasi bloccato dall'Hans, il supporto a protezione del collo, legato come un insaccato, c'è il cronista l'italiano, il solo privilegiato del Belpaese invitato dal costruttore tedesco a guidare il bolide in pista.

L'attesa è claustrofobica. La sensazione è strana perché è una “prima volta” che incute rispetto, ma che allo stesso tempo fa un po' paura. André Lotterer, il 42enne pilota tedesco che è stato per sei stagioni al volante di una monoposto in Formula E (8 podi all'attivo), rassicura: «Non è così difficile», dice. Ha ragione: guidando come un pensionato (con tutto il rispetto per i pensionati, sia chiaro) non è probabilmente difficile, è giusto riconoscere i propri limiti. Per questo il primo obiettivo è quello di riportare ai box la macchina nelle stesse condizioni in cui è uscita. Aspettare “inchiodati” è la cosa più snervante perché non si è abituati a condizioni così estreme, senza potersi quasi muovere.

Il cronista scandinavo – il primo in assoluto ad andare in pista – rientra, ma solo per la sosta dopo le tre annunciate tornate inizali. Un capannello di persone lo circonda per fare domande il cui contenuto si può solo immaginare, malgrado la distanza sia di pochi metri. Un tubo di gomma viene collegato alla vettura: naturalmente non serve per il rifornimento, ma per la verifica dei dati. Nel corso accelerato sulla sicurezza era stato detto che chi è al volante deve sostanzialmente preoccuparsi di una cosa sola: guidare. E basta. Tutto il resto lo avrebbero fatto ai box.

A patto che il “pilota” non pigiasse pulsanti sui quali non doveva mettere le mani, peraltro guantate. Le istruzioni sono semplici: premere il bottone Pit Lane, che è giallo, uscire dai box, imboccare la curva che immette sul tornante che porta in pista, dove si può finalmente schiacciare il tasto verde che “libera” l'intera cavalleria e evita che la prova avvenga ad un massimo di 50 orari, anche lungo il rettilineo in salita e contro sole (una combinazione non felicissima per un debuttante) con tornante strettissimo in discesa al termine. Non è ancora arrivato il momento di raccomandarsi all'Altissimo: il collega norvegese riparte per gli ultimi 4 giri.

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Il Gazzettino