Porsche, l'emozione della prova esclusiva della 99X Electric. L'arrivo al circuito Mallorca Llucmajor

I box del circuito Mallorca Llucmajor
PALMA DI MAIORCA – Sul circuito campeggiano le insegne della Abt, ma c'è anche un Tir con il marchio Audi. Almeno da fuori non si intuisce quello che succede...

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PALMA DI MAIORCA – Sul circuito campeggiano le insegne della Abt, ma c'è anche un Tir con il marchio Audi. Almeno da fuori non si intuisce quello che succede dentro, al lato di una tribuna da poco più di 500 posti e lontana soltanto una manciata di metri dalla pista di go-kart, verosimilmente molto utilizzata in estate. Quella di Mallorca Llucmajor è una struttura che appare quasi “modesta”, ma non è passato molto da tempo da quando i costruttori di Formula E riconosciuti dalla Federazione Internazionale dell'Automobile (Fia) hanno sperimentato proprio qui il nuovo sistema di ricarica ultrarapido che verrà adottato nel corso della decima stagione, quella che comincia il 13 gennaio a Città del Messico.

I nomi e i loghi delle case automobilistiche impegnate campeggiano sopra le serrande dei garage: solo due sono aperti. Sono quelli della scuderia Tag Heuer Porsche, che ha invitato sulla principale delle isole dell'arcipelago delle Baleari una manciata di persone – 8 giornalisti e alcuni rappresentanti degli sponsor – per una prova esclusiva. Ossia quella della monoposto Porsche 99X Electric Gen 2 con la quale ha esordito nel mondiale a zero emissioni nell'autunno del 2019 e con la quale, il 22 febbraio dello scorso anno grazie a Pascal Wehrlein ha conquistato anche la prima vittoria, che ha coinciso con una storica doppietta perché André Lotterer si era piazzato secondo.

È proprio il 42enne tedesco a fare un po' da “balia” ai privilegiati che possono mettersi al volante della monoposto a zero emissioni da 340 Cv di potenza massima (con l'Attack Mode attivato) che raggiunge i 280 orari. Nessuno potrà sfruttare l'intera cavalleria, probabilmente nemmeno Lotterer, che effettuerà poi qualche giro a benefico delle telecamere: la pista è costellata di tornanti e ha un solo rettilineo che non sembra abbastanza lungo.

Nei garage sono parcheggiate i due bolidi con i nomi di chi le ha guidati: lo stesso Lotterer, che già alla prima gara, in Arabia Saudita, era salito sul podio (secondo), e Wehrlein, chiamato al termine del campionato d'esordio di Porsche a sostituire lo svizzero Neel Jani, forte sul giro, ma non troppo a proprio agio in gara (archivierà l'esperienza in Formula E con un sesto posto quale miglior piazzamento). È sempre Lotterer che, al volante di una Taycan, effettua i giri di ricognizione con i pochissimi privilegiati che guideranno le monoposto. «Non è così complicato come sembra», sorride, mentre non dimentica di sottolineare quali siano i punti delicati del rivisitato tracciato da 2,9 chilometri. Dalla pista si vedono il mare e il sole: per il momento c'è ancora il rischio di essere indecisi su cosa sia preferibile fare. Un dubbio che non dura a lungo.

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Il Gazzettino