Porsche Taycan, il missile elettrico al debutto su strada. Le vere emozioni forti sono green

La Porsche Taycan, al debutto su strada
LUSSEMBURGO - E' possibile far convivere le emozioni e la guida sportiva che sono proprie delle vere gran turismo ad alte prestazioni con l'attenzione all'ambiente...

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LUSSEMBURGO - E' possibile far convivere le emozioni e la guida sportiva che sono proprie delle vere gran turismo ad alte prestazioni con l'attenzione all'ambiente garantita da una vettura 100% elettrica e che è prodotta in una filiera 'sostenibile' in tutte le sue fasi? Porsche parrebbe proprio esserci riuscita, perché al debutto su strada la nuova Taycan (in questo caso nella variante più potente Turbo S) resta pur sempre un 'demone' per la possibilità di accelerare da fermo con un impeto da Formula Uno - lo 0-100 si realizza in 2,8 secondi e lo 0-200 in 9,8 secondi - e di toccare senza difficoltà i 260 km/h, valore limitatao elettronicamente. Ma fa prevalere il suo aspetto 'angelico' spingendo ad adottare uno stile di guida meno aggressivo e più mirato a stabilire record di percorrenza con una sola carica piuttosto che sulla tratta Milano-Cortina da nuovi ricchi stile Vacanze di Natale. La parte celestiale del carattere di Taycan sta non solo nell'architettura 100% elettrica con due motori (della italiana Marelli) collocati in corrispondenza degli assi, e trazione naturalmente integrale con tempi di risposta di pochi millesecondi, ma in molte scelte operate da Porsche per puntare alle Zero Emissioni non solo nell'uso dell'auto ma anche nella sua produzione e nel completo ciclo di vita.

 

Questa auto non è dunque una versione in scala leggermente ridotta, e più bella, della Panamera. E nemmeno una semplice auto elettrica di ultima generazione. Taycan è, come sta scritto nel DNA di Porsche, un esempio di innovazione e alta tecnologia che non ha imboccato strade complesse - come quella del carbonio o della guida semiautonoma - ma ha 'osato' optare per il funzionamento a 800 Volt anziché a 400, come nelle altre BEV.

Una tensione davvero elevata, che ha richiesto qualche precauzione aggiuntiva, ma che ha dato vantaggi evidenti come la riduzione delle dimensioni dei cablaggi in vettura e la possibilità di ottenere alte prestazioni più volte consecutivamente. Va ricordato che Taycan Turbo S dispone di 761 Cv e della straordinaria coppia di 1.050 Nm da zero giri. E qui viene la vera 'sorpresa' che ha riservato il lungo test da Amsterdam a Lussemburgo: pur con un mostro di tali caratteristiche a disposizione, raramente ci si sente autorizzati a girare il manettino del driving mode su Sport Plus e scatenare questa silenziosa e micidiale 'cavalleria' elettrica.

Porsche Taycan, che ha la potenzialità per segnare record sull'anello di Nardò o sull'inferno verde del Nurburgring, su strada aperta ha un effetto paradossale: risveglia la coscienza ambientale e spinge ad una guida rilassata e non competitiva.

Inutile dire che telaio, sterzo, freni e sospensioni sono ai massimi livelli, una spanna al di sopra delle rivali Made in Usa, non solo per la possibilità di ottenere tutte le regolazioni che servono ma anche per la sicurezza garantita da sistemi già visti in 911 e altri modelli top.


Unico neo, ma alla Porsche promettono di essere già sulla strada del miglioramento, sono qualità e completezza dell'interfaccia uomo-macchina, cioè dei comandi secondari e dell'infotainment che, ancora da ottimizzare. Al top delle dotazioni, Taycan dispone di quattro display, di cui uno centrale sul tunnel (per azionare climatizzazione e altre funzioni) e uno a destra, per replicare davanti al passeggero ciò che vede il pilota o lasciarlo 'giocare' con altri menù. La logica di funzionamento dei comandi touch è però un po' cervellotica soprattutto quando richiede più scelte (come per le bocchette dell'aria senza lamelle) e a farlo è chiamato il guidatore. E mancano contenuti ormai presenti in quasi tutti i modelli premium - come notizie e meteo - e la funzionalità Android. Promossa a pieni volti, invece, la possibilità di programmare il viaggio, o meglio l'itinerario, in funzione dei punti di ricarica, ed eliminare così (quasi del tutto) l'ansia da autonomia. Va detto che i 450 km di omologazione sono lontani dall'impiego della Taycan nella normale circolazione, soprattutto se le condizioni - come la pioggia e le basse temperature, sperimentate in questo test - obbligano a consumi aggiuntivi. ''Nel nostro Paese - ha detto ad ANSA Venceslas Monzini, responsabile comunicazione di Porsche Italia - l'obiettivoè di raggiungere nel 2020 un totale di 700 Taycanche potranno rappresentare circa il 10 % delle vendite totali in Italia nel 2020. Ci aspettiamo che circa il 50% di chi acquisterà Taycan lo farà arrivando da una marca diversa da Porsche e, in generale, si tratterà di una clientela più giovane della media attuale''. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino