GINEVRA – La gomma che “parla” è stata sviluppata da Pirelli. È uno pneumatico connesso con il quale la Bicocca si allinea alla tendenza...
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Il meccanismo è semplice ed è basato su sensori inseriti nello pneumatico che rilevano dati sulla base dei quali: forniscono informazioni, danno indicazioni e offrono servizi. «Siamo i primi in assoluto ad offrire una tecnologia così complessa – assicura Fedeli – Esistono cioè gomme con altri sistemi che raccolgono dati, ma nessuno è così integrato e evoluto come la nostra piattaforma».
Dopo i sensori (obbligatori) che misurano la pressione degli pneumatici, questi nuovi chip rilevano molto di più, a cominciare dalla temperatura. Ma conoscono anche la “carta d'identità” degli pneumatici e, tra le altre cose, ne analizzano lo stato di usura. Attraverso una specifica applicazione, l'automobilista ( anche prima di mettersi al volante) può verificare la situazione.
Le informazioni sono quelle che consentono al sistema di fornire suggerimenti. Ad esempio se lo pneumatico si sta usurando, con indicazioni sulla diagnostica: i 4 livelli ipotizzati inizialmente sono destinati a salire con la definizione della App, il cui lancio è previsto in estate negli Stati Uniti dove il sistema è stato sviluppato. Nella peggiore delle ipotesi, l'automobilista verrà invitato a fermarsi per verificare lo stato del pneumatico. In casi del genere può scattare il servizio di assistenza: la App segnalerà il tipo di gomma e lo specialista più vicino a cui rivolgersi.
I primi modelli sui quali debutterà sono del segmento prestige, a cominciare da come ad esempio Lamborghini e McLaren. La tecnologia sarà disponibile sugli pneumatici Pirelli P Zero da 19 pollici in su e Winter Sottozero. L'automobilista può dialogare con la gomma intelligente anche quando il veicolo è fermo, a differenza del sistema TPMS sulla pressione che funziona solo con l'auto in movimento. «Questa tecnologia – conclude Fedeli – permette una gestione predittiva delle coperture. È stata sviluppata per soddisfare non solo le necessità degli utenti singoli, ma anche quelle delle flotte e, in particolare, dei servizi di car sharing». Con la gomma smart, per capirci, si possono limitare i tempi di “fermo macchina” pianificando gli interventi di manutenzione.
Il Gazzettino