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MILANO - Pirelli chiude un 2022 «sopra le attese»: i ricavi sono cresciuti del 24,1% a 6.615,7 milioni, superiori al target di 6,5 miliardi di euro e l’utile netto è in crescita del 35,5% a 435,9 milioni di euro (321,6 milioni di euro nel 2021). Nel quarto trimestre 2022, sottolinea una nota, i ricavi sono stati pari a 1.582,4 milioni (+17%) grazie al positivo andamento del price/mix e all’effetto dei cambi e dell’iperinflazione in Argentina e Turchia. La domanda si è indebolita durante l’anno, con un calo dell’1% dei volumi (peggiore delle attese). L’ebitda adjusted nel 2022 è stato pari a 1.408,3 milioni di euro (+16,3%) e l’ebit adjusted è stato pari a 977,8 milioni di euro (~960 milioni di euro il target implicito di novembre), con un contributo delle leve interne (price/mix ed efficienze) che ha più che compensato le negatività dello scenario esterno (materie prime e inflazione).
I risultati 2022 di Pirelli sono «tra i migliori del settore industriale, con una redditività che è la più alta e la più resiliente in un contesto di alta inflazione e una solida generazione di cassa sopra i nostri obiettivi».
«La minore redditività del 2022 rispetto al nostro piano industriale - ha spiegato Tronchetti - è stata influenzata da diversi scenari macroeconomici e di mercato: il rallentamento della domanda nel segmento standard, l’effetto diluitivo dei tassi di cambio e l’elevato impatto dell’inflazione delle materie prime e dell’inflazione otto volte superiore a quella prevista dal piano industriale ma compensata dal migliore price mix». «Abbiamo accelerato il nostro processo di deleveraging con una leva di 1,8 volte rispetto all’obiettivo di 2 volte del piano industriale» ha poi sottolineato Tronchetti che ha confermato la presentazione del nuovo piano industriale al 2025 nel secondo trimestre dell’anno in corso.
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